ENOGASTRONOMIA

Raccolti 50 mila euro nelle Langhe con l’asta benefica del barolo

BAROLO. E’ stata battuta a 4.400 euro una bottiglia di barolo di Monforte del 1926. Ad aggiudicarsi il pezzo pregiatissimo della cantina di Giacomo Conterno è stata una studentessa taiwanese del centro studi internazionale sul vino che ha riunito in questi giorni a Barolo i suoi studenti. La tradizionale Asta del Barolo, giunta alla sua sedicesima edizione e che si tenuta nel Castello Falletti di Barolo, ha riscosso un successo che soddisfa appieno gli organizzatori, tanto che Gianni Gagliardo, presidente dell’Accademia del Barolo ha dichiarato: «E’ stata l’asta più riuscita di sempre. I lotti sono aumentati di numero, sono variegati e hanno raccontato con pezzi rarissimi una parte di storia del Barolo». Molti compratori sono giunti dall’estero, altri hanno potuto accedere  tramite dirette streaming.

Complessivamente sono stati una cinquantina i lotti venduti a collezionisti e professionisti di tutto il mondo. Oltre 150 bottiglie, di annate comprese tra il 1947 e il 2000, tra cui Magnum e Doppio-Magnum. Il ricavato complessivo di 50 mila euro servirà ad aiutare l’associazione “1 Caffè”, di Luca Argentero e Beniamino Savio, il cui intento è quello di creare un punto di stoccaggio per alimenti e vestiti nel centro di Torino.

L’asta è stata preceduta, il 3 e 4 maggio, ai castelli di Costigliole D’Asti e di Barolo, dal lancio di “Indigena”, un “esperimento culturale” creato dal Consorzio Barbera D’Asti e Vini del Monferrato, dal giornalista di Vinous Ian D’Agata e dal “Progetto Vino” di Collisioni, il festival agrirock. Campo d’azione “lo studio e la promozione delle eccellenze vinicole e gastronomiche del made in Italy per professionisti emergenti di tutto il mondo”.

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