«S’intervenga contro chi inquina il Lago»: petizione a San Maurizio d’Opaglio
SAN MAURIZIO D’OPAGLIO. È stata presentata una petizione alla Procura per chiedere un intervento immediato contro chi inquina il lago d’Orta; è stata firmata, in poche ore, da più di 350 persone, spinte dall’ultimo episodio di inquinamento verificatosi venerdì sera nella frazione Pascolo, a San Maurizio d’Opaglio. Dalla condotta fognaria delle acque bianche che arriva dall’area industriale, dalle ore 16.15 alle ore 19.15, sono fuoriusciti ettolitri di acque di lavorazione da cromatura (una delle fasi di lavorazione della rubinetteria). La città di San Maurizio d’Opaglio è conosciuta come la capitale europea del settore, con decine di aziende specializzate. Accanto ad imprese che investono ogni anno per lavorazioni non inquinanti, vi sono alcuni che approfittano del fine settimana per scaricare nel lago i residui delle lavorazioni. L’inquinamento, in questo particolare caso, risulta gravissimo, perché gli scarti di lavorazione erano costituiti soprattutto da soda caustica, la schiuma si è estesa e ha toccato circa mezzo chilometro di litorale.
Sono ora in corso le indagini di Arpa e dei carabinieri, mentre il sindaco di San Maurizio d’Opaglio, Diego Bertona, ha annunciato che effettueranno i dovuti controlli per individuare i responsabili. Il fatto ha suscitato indignazione in tutto il territorio, anche perché rischia di compromettere parte del “liming”, la grande bonifica effettuata con successo a partire dal 1989. Il Cusio era stato inquinato per anni da scarichi di rame e metalli e di ammoniaca; e le acque erano state rese acide, con la morte di tutti i pesci. Vennero poi immesse nel lago 15 mila tonnellate di carbonato, che neutralizzarono l’acidità. Cesare Bermani, membro dell’Associazione ambientalista Ernesto Ragazzoni, ha dichiarato che i colpevoli devono essere puniti, in quanto questi episodi fanno risultare vano ogni sforzo che si tenta di mettere in atto.