A Chivasso, un laboratorio per sperimentare l’artigianato dello scrivere e del fare teatro
CHIVASSO. Interessante e coinvolgente fine settimana a Chivasso, alla scoperta delle tecniche sia narrative che drammaturgiche. In pratica, da venerdì 20 a domenica 22, chiunque può aderire a quello che nelle intenzioni degli ideatori, il ben noto scrittore (“Sandrino e il canto celestiale di Robert Plant” è uno dei suoi romanzi più famosi) nonchè docente di Lettere Andrea Demarchi e il regista teatrale Simone Càpula, si delinea come un “ritiro culturale”. Si tratta cioè, in sostanza, di un vero e proprio laboratorio di scrittura destinato a tutti coloro che vogliano mettersi alla prova per imparare e sperimentare tecniche narrative in grado di risultare funzionali magari in un contesto scenico. Non ci sono limiti di età né di formazione culturale.
Il punto di partenza di questa “tre giorni” è una delle più note commedie di Carlo Goldoni, Le smanie per la villeggiatura, parte integrante della trilogia (comprendente anche Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura) che l’illustre veneziano seppe dedicare ai vizi e ai vezzi assai comuni nel corso delle vacanze estive della borghesia settecentesca: aspirazione di visibilità sociale, ostentazione delle proprie risorse, alla ricerca di un ruolo ancora più “forte”. Come non trovare alcune analogie con i nostri giorni, soprattutto con la tendenza, nei “social network” più gettonati, a mostrare fotografie scattate presso mete particolari (specie se esotiche) prescelte per trascorrervi le ferie? Quindi, dall’attualità di un testo di poco più di due secoli e mezzo fa (1761) si può trarre tantissima linfa. In che modo? I due docenti prenderanno spunto dai loro maestri, reali e ideali (il regista polacco Jerzy Grotowski e il pugliese Eugenio Barba per Càpula; gli scrittori Pier Vittorio Tondelli e i nordamericani Raymond Carver e Flannery O’ Connor per Demarchi), appunto per “sperimentare l’artigianato dello scrivere e del fare teatro”, lavorando su tutti i fronti, dalla parola alla gestualità, senza dimenticare la musica.
I lavori si apriranno alle 16 di venerdì alla Biblioteca Civica, con la proiezione della ripresa filmata dell’allestimento de “Le smanie per la villeggiatura” realizzato a suo tempo da Toni Servillo e di alcuni esempi pratici di tecnica teatrale esposti da Eugenio Barba. Infine Andrea Demarchi leggerà qualche testo di Tondelli, Carver e di Flavery O’ Connor per analizzarne assieme ai partecipanti gli aspetti formali e stilistici. Sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30, si starà nel piazzale antistante la Biblioteca (o nei locali della vecchia sede dell’istituzione culturale stessa, in Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, in caso di maltempo) per la parte più strettamente pratica di questo incontro: al mattino gli intervenuti scriveranno i loro testi, ispirandosi a “Le smanie” goldoniane; nel pomeriggio si lavorerà perché quei brevi racconti abbiano un adattamento scenico. Domenica, infine, alle 10 alle 13 e dalle 17.30 alle 22, nei locali della ex-Biblioteca, si tireranno le conclusioni, rappresentando quanto emerso dal punto di vista drammaturgico, o almeno confrontandosi criticamente su ciò che è stato elaborato.
E’ la prima volta che un’iniziativa del genere si svolge a Chivasso: in precedenza questo “ritiro culturale” è stato sperimentato con successo a Nichelino e addirittura pure in Lombardia, a Bergamo. La partecipazione (che, come già detto, non ha limiti di età e formazione culturale) è completamente gratuita. Per informazioni e pre-iscrizioni, basta inviare una mail con i propri dati (nome, cognome, indirizzo di posta elettronica, numero telefonico) a: smanielab@virgilio.it.