Primo prelievo di polmoni a cuore fermo in Piemonte: il primato è dell’ospedale Maria Vittoria
TORINO. Una tragedia si è trasformata in una donazione senza frontiere. Un giovane uomo di soli 40 anni è morto ieri a causa di un malore sul luogo di lavoro a Venaria. Un infarto acuto non gli ha dato alcuna possibilità di sopravvivenza, nonostante gli strenui tentativi rianimatori posti in essere prima dal personale del 118 e poi dall’equipe di rianimatori dell’ospedale Maria Vittoria (in foto), diretti dal dottor Manno, dove è stato portato d’urgenza.
Alle 12.25 constatandone il decesso, i sanitari del Maria Vittoria, ottenuto il consenso della famiglia, hanno immediatamente attivato il protocollo interno per il prelievo di polmoni a cuore fermo, senza supporto di circolazione extracorporea. Una prima assoluta nella Regione Piemonte. Il polmone è un organo che non necessita di supporto circolatorio extracorporeo per essere prevelato a cuore fermo e che può essere ricondizionato.
«Due anestesisti rianimatori della mia equipe, i dottori Silvia Giorgis e Marco Basso, con l’infermiera specializzata Desireee Stagno – spiega il dottor Emilpaolo Manno – si sono occupati del complicato iter di assistenza della salma per mettere in sicurezza l’organo da prelevare, sottoponendo innanzitutto il paziente deceduto a Tac per escludere ogni eventuale patologia e garantirne l’idoneità al trapianto. Quindi lo hanno posto in modalità di assistenza respiratoria denominata CPAP, continuous positive airway pressure, una assistenza respiratoria a pressione positiva continua, che consente di mantenere gli alveoli polmonari aperti senza sovradistenderli, in modo da evitare il collasso polmonare in assenza in battito cardiaco. Contemporaneamente è stato espletato l’iter burocratico autorizzativo, informando anche il magistrato di turno».
Alle ore 16.35 i cardiochirurghi Erika Simonato e Matteo Marro della Città della Salute nelle sale operatorie del Maria Vittoria hanno eseguito in blocco il prelievo di cuore e polmone. Dal cuore potranno essere trapiantate le valvole cardiache, mentre i polmoni potranno essere trapiantati in toto dopo ricondizionamento: le evidenze scientifiche hanno stabilito l’ottima funzionalità dei polmoni ricondizionati prelevati da cadavere, pari o addirittura superiore a quelli prelevati a cuore battente.
«Un grandissimo gesto di generosità della famiglia cui siamo tutti vicini nel dolore – commenta il Direttore Generale ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – e grati per la possibilità concessa di aprire nuove frontiere di trattamento nella nostra Regione»