Statuto, un concerto che nasce dalla passione per il calcio e l’amore per i colori granata
TORINO. Da sempre veri appassionati, tifosi e praticanti del football, gli Statuto hanno iniziato lo scorso 2 novembre a Milano il Football Tour 2018/2019 con scadenza temporale a calendario “sportivo” (sino a maggio 2019) e presentano per la prima volta in Italia un concerto/spettacolo con suoni e visioni interamente dedicati al mondo del calcio. Ieri sera all’Hiroshima Mon Amour, la seconda tappa dove la band ha proposto oltre alle solite numerose canzoni a tema calcistico già presenti nel loro repertorio (scritte anche in collaborazione con Enrico Ruggeri, Paolo Belli e altri artisti), anche versioni travolgenti di grandi classici “a tema” della canzone italiana.
Davvero originale l’idea della band torinese nata nel 1983: da sempre tifosissimi granata, hanno inserito nella scaletta del loro tour brani legati al mondo del “gioco più bello del mondo” e riarrangiato alcune famose sigle televisive della domenica calcistica, quando il calcio aveva solo un giorno dedicato. Il concerto è partito con una sigla, quella di “Dribbling”, programma storico della RAI e introduce Oskar con il primo pezzo “Sempre insieme a te” per poi passare a “Controcalcio”, brano scritto insieme ad Enrico Ruggeri, esempio esplicativo di nostalgia ed amarezza per uno sport che ha perso gli antichi valori: “non ci gioco più, non mi piace più, e non fa per noi, non somiglia a noi, questo calcio degli affari, dirigenti ed impresari, questo grande bluff” cantano gli Statuto. Si passa poi a “Una vita da mediano”, famoso brano scritto da Luciano Ligabue, e quindi a “Grande”, realizzato con la collaborazione del giornalista sportivo Giampaolo Ormezzano (anche lui tifosissimo granata) e dedicata ai campionissimi del grande Torino morti nel tragico schianto aereo di Superga. Altra dedica si trova nella canzone successiva “Il capitano”, un omaggio a Giorgio Ferrini storico capitano del Torino a cavallo fra gli anni ’60 e ’70.
Il live scorre veloce con altri due brani “E’ goal” e “Un ragazzo come me” per arrivare a “E’ già domenica”, omaggio non per un calciatore ma per Gabriele Sandri, tifoso laziale morto ucciso da un agente intervenuto per sedare una rissa scoppiata in autogrill fra tifosi laziali e juventini. E’ poi la volta di “Facci un goal”, nel cui video partecipa il grande campione Paolino Pulici, eroe dello storico scudetto del 1976. E’ la volta poi di due sigle che mettono in luce la bravura dei musicisti che accompagnano Oskar: Stadium per Domenica Sprint e Pancho per 90° minuto. Non poteva mancare il pezzo di De Gregori “La leva calcistica del ’68” e neppure la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto (A taste of honey). In chiusura “Un’estate italiana”, cantata da Nannini e Bennato in occasione dei mondiali di Italia ’90, e “Ragazzo ultrà”, che descrive un modo di vivere forse incomprensibile a chi questa vita non la conduce.
La band rientra dopo poco a grande richiesta di un pubblico eterogeneo, formato anche da giovanissimi, per eseguire “Squadra mia”, un brano di Tony Santagata dedicato alla squadra campione del mondo del 1982. Ma per un finale con il botto ed il coinvolgimento canoro del pubblico non potevano mancare alcuni brani storici del gruppo come “Qui non c’è il mare” (a Torino), “Piera” e “Abbiamo vinto il festival di Sanremo”, brano con cui hanno partecipato all’omonimo festival nel 1992, non vincendolo ma riscuotendo un grande successo. Nel complesso un concerto gradevole e divertente di questi eterni ragazzi che si divertono e fanno divertire. La prossima tappa del tour sarà a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli il 30 novembre per poi essere l’1 dicembre a Roma.