La Regione Piemonte è riscuita ad ottenere un’ulteriore riduzione dei costi nell’acquisto di farmaci legati alla terapia contro le forme tuorali. Merito della gara portata a termine dalla società di committenza regionale Scr sulla fornitura del Rituximab, un farmaco antitumorale di origine biologica indicato nel trattamento di linfoma non Hodgkin, leucemia linfatica cronica e artrite reumatoide, usato in tutte le aziende sanitarie piemontesi.
La messa a gara della fornitura ha comportato un contenimento della spesa del 46 per cento per singola confezione da 500 mg: il prezzo è passato dai 1.139 euro pagati in passato per il prodotto “originatore”, ovvero commercializzato in esclusiva da una singola casa farmaceutica, ai 610 euro ottenuti adesso, grazie all’entrata in commercio e all’utilizzo dei farmaci biosimilari.
La Giunta regionale stima di risparmiare circa 8 milioni di euro nel corso dell’anno, dimezzando il costo sostenuto nel 2017, che è stato di circa 16 milioni di euro. Ovviamente, queste risorse saranno reinvestite sempre nell’ambito della sanità, in particolare nel finanziamento delle terapie farmacologiche innovative in campo oncologico.
«Sono soddisfatto di questo nuovo risultato che siamo riusciti a ottenere grazie alle gare per l’acquisto dei farmaci – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta (in foto), che ha trattato il tema questa mattina, in occasione dei 20 anni del programma di screening oncologico Prevenzione serena -. Aprire al mercato la fornitura dei prodotti per i quali è scaduto il brevetto del farmaco originale è una scelta che abbiamo intrapreso con coraggio fin dal 2015 e che negli anni è stata rafforzata anche da numerose sentenze della giustizia amministrativa».
