All’Hiroshima Mon Amour arriva il reggae di Awa Fall
TORINO. Awa Fall & The Smoke Orchestra in Words of Wisdom saranno a Hiroshima Mon Amour venerdì 15 febbraio alle ore 22. Molti critici considerano Awa una delle più belle voci della Reggae/World Music in Europa e ora la giovanissima artista di origini italo senegalesi si prepara a conquistare la scena internazionale, allargando l’orizzonte della propria musica, con il nuovo disco Words of Wisdom uscito lo scorso 7 gennaio 2019. Sempre dal mese di gennaio, Awa Fall è partita con il tour accompagnata dalla sua nuova band, la Smoke Orchestra, composta dai migliori musicisti della black music per un live set che abbraccerà tutta la word music spaziando dal soul alla musica africana, dal reggae all’hip hop.
Il reggae e la musica afro restano nel cuore della giovanissima “stella” del reggae, ma il produttore Walter “Bonnot” Buonanno ha confezionato a sua misura un disco importante che punta al vero salto di qualità. Le musiche incrociano gli stili e le sonorità della black music a 360 gradi: dall’ hip-hop di Lauryn Hill, alla world music di India Arie, dal gospel/R&B dell’ultima Alicia Keys al soul-pop UK di Adele.
Awa Fall Mirone ha 22 anni, vive a Dalmine ed è figlia di un’italiana e di un senegalese. Awa non ha paura di essere un po’ diversa, di avere una pelle un po’ più scura e di sentire molto le radici africane. Qualche anno fa, appena compiuti i 18 anni, con i soldi guadagnati con i primi dischi, è voluta andare in Senegal a conoscere i suoi parenti, la nonna paterna.
«È stata una grande emozione – spiega -. Un’esperienza indimenticabile. Sono stata intervistata dalla televisione locale perché in un brano di allora (Roots and Culture, ndr) cantavo una strofa in wolof, un dialetto del Senegal, scritta con un caro amico senegalese». Un ritorno alle origini per lei, nata e cresciuta a Dalmine con un padre assente ma con nonna, mamma, fratello di un anno più giovane, una zia chitarrista e tanta black music. Proprio con zia Valentina ha esordito al microfono. «In verità ho sempre cantato e suonato il pianoforte – prosegue -. E cantavo in continuazione, anche a scuola. I miei compagni mi dicevano di stare zitta e io continuavo a cantare. Mi dicevano che avevo una bella voce. E un giorno mentre eravamo tutta la famiglia in vacanza in un hotel a Favigliana mi sono esibita. Avevo 14 anni e ancora adesso ricordo quanto fossi emozionata. Con mia zia Valentina Benaglia che era già famosa, ho provato sulla spiaggia per due ore e mezza e alla sera ho debuttato tra gli applausi».
Da allora non si è più fermata. Prima altre esibizioni, poi concerti con vari gruppi musicali. Anzi zia e nipotina ne formano uno. Si chiamava “The Basament” ma dura solo un paio d’anni. «Poi con la zia decidiamo di scrivere noi le canzoni, di unire le forze e la creatività – conntinua –. Così abbiamo formato una band: gli “Shame &Scandal”». Nel frattempo Awa lascia gli studi per dedicarsi anima e corpo alla sua musica, seguendo corsi e lezioni: «A scuola non mi trovavo più. Avevo bisogno di trovare la mia dimensione e ho iniziato il mio percorso. Ho conosciuto gli Eazy Skankers e con loro ho girato l’Europa prendendo parte ad alcuni festival di reggae più famosi tra cui il Rototom Sunplash in Spagna».
Il suo repertorio si arricchisce. Non è più soltanto reggae, ma soul, blues, e anche jazz. Un mix armonico che si sente anche nel suo album che porterà in tour in Italia e in Europa, accompagnata dalla band “Smoke Orchestra” e da Bonnot. «Sono tutti generi musicali molto introspettivi – conclude Awa -. Il reggae e il blues sono “The Voice of the People”, la voce della gente, il soul è l’anima, la voce del popolo e delle anime che soffrono».
Biglietti disponibili su www.mailticket.it al costo di 22 euro + d.p.