Tra filari e sapori di Langa a caccia di matite giganti e colorate
ALBA. Tutti rimaniamo dentro Peter Pan. Forse non lo sappiamo ma è così. E il magico personaggio creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel 1902 ripeteva sovente a se stesso (e di conseguenza a tutti noi): “Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo”. Personalmente, ho cercato un modo insolito che mi obbligasse a rallentare quest’eccessiva corsa che ogni giorno ci fa concentrare a tal punto da far perdere la bellezza dell’attimo presente. Sovente noi diamo per scontata la nostra vita e nel frattempo questa ci scorre via velocemente e noi assaggiamo solo qualche attimo di felicità.
Guardandomi attorno ho visto che hanno inventato un nuovo mondo… ricco di colori, curiosità, tesori e pieno di sorrisi. Oltre alle big bench sono nate anche tante matite giganti colorate. Le Langhe e il Monferrato stanno caratterizzando le vigne, i locali e le colline di pali colorati giganti e con la punta del classico pastello dei bambini. Stanno avendo un grande successo e attirano molti turisti, spingendo le persone a cercarle.
Entrambe (panchine e matite) sono simbolo dell’infanzia ormai passata e forse hanno tutto questo successo perché siamo adulti ma con ancora bisogni da bambini. Abbiamo dimenticato cosa vuol dire saltare dentro le pozzanghere, costruire aeroplanini di carta, avere le ginocchia sbucciate dopo un’arrampicata sugli alberi, inseguire le lucciole, riempire un foglio bianco con dei colori… farci battere di nuovo il cuore per la troppa felicità.
Al momento non vi svelerò dove si trovano i pastelli giganti. Io per ora sono riuscita a trovare 10 luoghi colorati e vi assicuro che mi sono emozionata come una bambina. E se anche voi volete rallentare lavostra corsa,alzatevi, uscite e cercate, vivendo il vostro presente. Vestitevi di allegria e sorprendetevi ancora come dei bambini di fronte alla semplicità. Buona caccia”. E per dirla come il poeta, pittore e filosofo libanese, “lasciatemi, oh lasciatemi immergere l’anima nei colori. Lasciatemi ingoiare il tramonto e bere l’arcobaleno”.