Epiteti piemontesi: si scrive “cicapoj” e si legge “cicapui”
Il modo di dire cicapoj (italianizzato in cicapui) piace talmente tanto all’attrice e comica torinese Luciana Littizzetto, tanto da battezzarci un blog. E anche a Settimo Torinese c’è un bar con questo nome che in lingua piemontese individua la bardana, il simpatico fiore di colore viola che ha la particolarità di appiccicarsi come il velcro ai vestiti.
Le caratteristiche della bardana non potevano che illuminare i nostri antenati nel dare al vocabolo anche un significato metaforico. Ecco dunque che cicapoj è diventato nel corso dei secoli la persona dai modi di fare insistenti e appiccicosi, ostinati e dispettosi; insomma, quelli di un rompiballe. In poche parole, il carattere simpatico e talvolta irriverente del fiore si è trasformato in un epiteto altrettanto energico e simpatico al tempo stesso. Adatto soprattutto per descrivere l’atteggiamento dei bambini, soprattutto quelli capricciosi, sempre pronti ad attaccarsi alle sottane delle mamme, proprio come fa la bardana quando la si sfiora involontariamente in aperta campagna.
E a proposito della bardana, una curiosità. Nell’antichità il succo della pianta veniva utilizzato per allontanare gli insetti e per difendersi dalle loro punture. Alcune popolazioni ne cuocevano le foglie nel latte a crearne un cataplasma al fine di utilizzarlo come “antibrufoli” e contro le imperfezioni della pelle.