Un mix nostrano tra pane e grissini: ecco le lingue di suocera
Sottile e dall’aspetto tanto semplice quanto peculiare, forse più simile a quello di un grissino che di un pane, la lingua di suocera è un prodotto tipico della nostra regione, amato per il suo sapore e particolarmente apprezzato per la sua croccantezza. Ma perché si chiamano così? Citate in alcuni testi a carattere storico, si possono ragionevolmente far risalire le lingue di suocera addirittura alla fine del Settecento. Questo prodotto tradizionale piemontese ha attinto il proprio nome dalla forma immaginaria della lingua della suocera, che il luogo comune vuole lunga, cioè, secondo il Nuovo De Mauro, “tendente alla loquacità, al parlare troppo, rivelando cose o fatti che andrebbero tenuti nascosti”.
In Piemonte le lingue di suocera fanno parte dell’elenco dei PAT e sono una specialità nata a Rocchetta Tanaro, borgo della provincia di Asti, ma sono ormai diffuse nei panifici di buona parte della regione e del Nord Italia. Figuravano anche in una guida del Touring Club per gli stranieri di vent’anni fa, che raccomandava, qualora il lettore si trovasse a Rocchetta Tanaro, “do not forget to ask bakeries for lingua di suocera, a thin, crispy pastry that is hand rolled and goes well with everything, but is also tasty by itself”, ossia “non dimenticate di chiedere ai panifici la lingua di suocera, una pasta sottile e croccante, stesa a mano, che sta bene con tutto, ma è buona anche da sola”.
Ingredienti
- 300 g farina 00
- 150 ml acqua
- 5 g lievito di birra fresco
- 20 g olio extravergine d’oliva
- 1 cucchiaino Sale
- q.b. rosmarino
- q.b. origano
- q.b. peperoncino
Preparazione
Il primo passo per preparare le nostre lingue di suocera parte dalla preparazione dell’impasto: per prima cosa, versiamo nella nostra ciotola l’acqua, il lievito di birra, la farina ed iniziamo a lavorare a mano il tutto, versando progressivamente i nostri 20 grammi d’olio. Aggiungiamo il sale e, dopo aver amalgamato al meglio gli ingredienti, diamo all’impasto la tipica forma a panetto, cercando di rendere il composto il più liscio e compatto possibile. Riponiamo il tutto a lievitare in un contenitore coperto per due orette circa, possibilmente in un luogo asciutto ed a temperatura ambiente, fino a quando l’impasto non avrà raddoppiato il suo volume.
Una volta pronto, poniamo il composto su una spianatoia infarinata e dividiamolo in dieci piccoli panetti dal peso di 50 grammi circa l’uno. Li lasceremo riposare per un’altra quindicina di minuti.
Bene: è arrivata l’ora di munirci di mattarello e dare forma alle nostre lingue di suocera. Con l’aiuto dello strumento, stendiamo sulla spianatoia i nostri panetti, uno alla volta, dando vita alla forma lunga e sottile tipica della ricetta.
È ora di prepararci per la cottura: disponiamo le nostre lingue su una leccarda rivestita di carta da forno, spennelliamole con un filo d’olio extravergine d’oliva, sale ed una spolverata di rosmarino ed inforniamole in forno preriscaldato ventilato a 220 gradi. Le toglieremo appena passati una decina di minuti!
Perfetto: facciamo raffreddare le nostre lingue di suocera e serviamole ai nostri ospiti.