E’ tempo di asparagi: alla scoperta del “saraceno” di Vinchio
ASTI. L’asparago “saraceno” di Vinchio è diventato nel corso degli ultimi decenni un vanto per i poco più di 500 abitanti del borgo in provincia di Asti, il cui territorio si estende a ridosso fra Monferrato e Langhe. La denominazione “saraceno” prende il nome dal “Bricco dei Saraceni” zona vitata in cui ebbe inizio la coltivazione degli asparagi negli interfilari di vite. Durante lo scasso per l’impianto di nuove vigne furono ritrovati resti umani e spade che la fantasia popolare attribuì ai Saraceni. Il nome fu assegnato da Rosetta Laiolo, presidente della locale Pro loco che come altri, nel dopoguerra, iniziò a piantare asparagiaie nella speranza di alleviare le difficoltà incontrate con il comparto vitivinicolo. Da allora, Vinchio ha scoperto la vocazione all’asparago e la sua terra di origine marina, ricca di fossili, ha fatto il prodigio di fornire un prodotto primaticcio (a metà aprile è già pronto) e assai gustoso, tanto quanto è stata faticosa la ricerca del nutrimento da parte della sua pianta, in competizione con le lunghe radici della vicina vite.
L’asparago saraceno di Vinchio, appartiene alla famiglia delle liliacee, ed è annoverato sin dal 2004 nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Gli agricoltori che producono e commercializzano l’asparago saraceno sono una decina, mentre vi sono una ventina di altri piccoli produttori che coltivano l’asparago soprattutto per “uso familiare”. Gli ettari coltivati ad asparago sono circa 2,5 – 3, mentre la produzione annuale si attesta attorno ai 25-30 quintali.
Questo asparago presenta una colorazione verde scuro ed è gradevolissimo anche senza nessun accompagnamento nel piatto: è delizioso cotto al vapore e condito con olio extra vergine di oliva. Ma non solo. Può essere preparato sia come piatto unico, come verdura di contorno, alla parmigiana, con fonduta, con il prosciutto, con la pasta.
Da quasi 40 anni il piccolo centro dell’Astigiano ospita nel primo week-end di maggio una sagra dedicata alla gustosa liliacea: oltre ad acquistare il prelibato ortaggio dai produttori locali è possibile gustare un pranzo preparato dalle cuoche dell’associazione che propongono un ricco menù a base di asparagi e di altri piatti tipici locali. Quest’anno, purtroppo, a causa della pandemia, anche Vinchio ha dovuto rinunciare all’evento. Ma dalla Pro Loco garantiscono: “Si tratta soltanto di un arrivederci alla prima domenica di maggio del 2021”.