Nati il 23 maggio: lo scrittore e critico cinematografico novarese Mario Gromo
Mario Gromo è uno dei più illustri giornalisti, scrittori e critici cinematografici italiano del secolo scorso. Nasce a Novara il 23 maggio 1901 da Giovanni e da Amalia Pinolini e compie gli studi liceali nella sua città, partecipando giovanissimo alla Grande Guerra, come volontario nel corpo degli alpini. Trasferitosi a Torino per frequentarvi l’università non abbandona più il capoluogo subalpino, dove si laurea in giurisprudenza nel 1922 ed esercita per breve tempo l’avvocatura. Approda poi al mondo della letteratura, fondando nel 1922, insieme a Giacomo Debenedetti e Sergio Solmi, la rivista Primo Tempo. Negli anni successivi avvia una collaborazione ad una delle riviste di Pietro Gobetti, Il Baretti, e pubblica il suo primo libro, il romanzo breve Costazzurra (Torino 1926), espressione di una generazione.
Nel 1927 dà inizio alla Casa Editrice Fratelli Ribet, che nella collana “Scrittori contemporanei” pubblicò i testi più significativi della letteratura italiana di quel periodo, ospitando autori del Novecento come Corrado Alvaro, Ugo Betti, Guido Piovene, Giani Stuparich. Collabora a riviste letterarie come Solaria e La Gazzetta del popolo; scrive Guida Sentimentale che ottiene nel 1929 il premio Fiera Letteraria, e altri libri di racconti di viaggio, tra i quali Taccuino Giapponese. E’ inoltre uno dei massimi rappresentanti della critica cinematografica, della quale cura una rubrica sul quotidiano di Torino La Stampa. Sarà presidente per 5 volte della giuria del Festival di Venezia.
Nel testamento dispone che la sua casa di corso Lanza a Torino sia assegnata per cinque anni ad uno scrittore piemontese. Muore nel capoluogo piemontese il 19 maggio del 1960. A lui è stato intitolata la Bibliomediateca del Museo Nazionale del Cinema di Torino che ospita un archivio storico impareggiabile per ricchezza e consistenza di contenuti, conservando elementi unici e inediti della storia del cinema.