Nati il 3 giugno: Felice Cordero di Pamparato, Medaglia d’oro al valor militare
Felice Cordero di Pamparato nasce da una famiglia nobile (una delle più illustri e antiche del Piemonte), figlio del marchese Stanislao. Felice studia nel Reale Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e successivamente nel 120º Corso della Regia Accademia d’Artiglieria di Torino. Viene quindi destinato al 9º Reggimento artiglieria “Brennero”. Qui consegue la promozione a tenente nell’agosto 1942, continuando il percorso formativo alla Regia Scuola d’Applicazione.
Combatte in Sicilia fino all’occupazione dell’isola meritandosi una proposta di medaglia d’argento. Alla dichiarazione dell’armistizio si trova a La Spezia, Come per molti militari, Felice Cordero si trova di fronte alla scelta tra seguire le vicissitudini della Repubblica di Salò o la lealtà alla casa reale. Data la sua identità politica monarchica e badogliana, decide, dopo una breve tappa in Svizzera, di raggiungere la sua famiglia a Coazze, unendosi alla Resistenza dei primi partigiani della Val Sangone.
La scelta della Val Sangone nasce da legami affettivi: il marchese ha infatti sposato Luciana Rivoira, figlia di un noto avvocato sfollato a Coazze. Assunto il nome di battaglia “Campana”, entra a far parte della banda di Criscuolo e Asteggiano (“Nino Carlo”) e poco dopo diviene comandante della Banda “Campana”, poi Brigata “Campana”. Il Pamparato dimostra coraggio e mette al servizio della Resistenza le sue notevoli competenze militari.
Durante un rastrellamento è catturato dai fascisti il 7 agosto 1944. Viene interrogato per due giorni a Giaveno, fra lusinghe e minacce, ma si dimostra irremovibile. I fascisti lo impiccano la sera del 17 agosto, con altri tre compagni, al balcone di una casa privata presso l’allora Albergo Centrale in piazza della stazione. I loro corpi rimarranno per alcuni giorni appesi in segno di monito alla popolazione.
Cordero di Pamparato è Medaglia d’oro al valor militare alla memoria e gli è intitolato Palazzo Campana di Torino che oggi ospita la Facoltà di Matematica. L’edificio, già casa del Fascio torinese, abbandonato dai fascisti il giorno precedente, era stato occupato il 28 aprile 1945 dalla formazione partigiana di “Giustizia e Libertà” che aveva assunto in suo onore proprio il nome di battaglia utilizzato da Felice Cordero di Pamparato. A Campana è stata intitolata anche la scuola secondaria di primo grado di Volvera, la Scuola Media Campana.