La Chiesa della Madonna Addolorata, piccolo gioiello di architettura religiosa del Pilonetto
Si trova in Corso Moncalieri, alle falde della collina torinese, a poche decine di metri dalle sponde del Po. Conserva la copia di un quadro della Vergine della Pietà, dono di una fedele miracolata
La raccolta e accogliente Chiesa della Madonna Addolorata, chiamata anche “del Pilonetto“, dal nome del quartiere torinese in cui è posizionata, si trova al civico 227 di Corso Moncalieri, appena al di là del Po, e proprio alle falde della collina.
Ha una facciata in mattoni a vista, semplice come quella una chiesa di paese, ma oltrepassata la cancellata e saliti i pochi scalini che conducono all’accesso, entrarvi infonde una inattesa emozione, per tanta armoniosa e geometrica bellezza.
Si tratta di un Santuario aperto al pubblico nel 1891, originariamente affidato all’Ordine dei Servi di Maria.
Sul sito ufficiale dell’edificio di culto, risulta che essa è stata edificata su progetto di Antonio Candelo e Corrado Gay. Secondo il Politecnico di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, ne fu invece autore Giuseppe Gallo, noto costruttore di edifici di culto di stile eclettico tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Dipendenza dapprima dalla vicina Chiesa di San Vito, fu eretta in parrocchia nel 1914 a cura di monsignor Agostino Richelmy.
Dal 2001, fu affidata a sacerdoti diocesani. Nella chiesa si conserva una veneratissima copia del dipinto “Madonna della Pietà”. L’originale fu donato alla chiesa nel 1898 da una fedele popolana, tal Candida Genovese, per grazia ricevuta. Secondo le cronache dell’epoca, fu proprio la Vergine, apparsa in sogno alla donna miracolata, a chiedere che il quadro venisse esposto in questa chiesa (la tela è posizionata in uno dei due altari laterali), chiesa di cui la Genovese non conosceva affatto l’esistenza. L’originale venne purtroppo trafugato nel 1977.
Sulla bacheca posizionata sul piccolo pronao della chiesa, è stato affisso un appello, che nella concretezza delle parole esprime tutta l’urgenza del contenuto, e suona anche come una inconfutabile massima filosofica: “Collaboratori cercasi. Meglio tanti che fanno poco, che pochi che fanno tutto”. Niente di più vero, anche se spesso succede che siano davvero troppo pochi coloro che si attivano per il bene del prossimo, portandosi sulle spalle tutto l’onere di un impegno che potrebbe e dovrebbe essere condiviso.
Bibliografia:
Politecnico di Torino, Santuario della Madonna Addolorata, Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984;
Autori Vari, Chiese, Campanili e Campane di Torino, Ël Torèt-Monginevro Cultura, Torino 2010.