Mercato libero, la situazione in Italia: come orientarsi in questo scenario
Da anni oramai sentiamo parlare di mercato libero, uno dei temi più caldi in assoluto, per diversi motivi. In primo luogo, per lo storico avvento di un mercato energetico in ottica concorrenziale, e non più vincolato ai prezzi imposti dall’autorità per l’energia (ARERA). In secondo luogo, per i continui rinvii succedutisi nel corso di questi anni, che hanno di fatto mantenuto in vita il mercato a maggior tutela. Ora sembra essere arrivato il punto di svolta: il mercato libero diventerà obbligatorio a partire da gennaio 2024, con la fine del regime transitorio (e di conseguenza del mercato tutelato). Vediamo dunque qual è la situazione in Italia e come orientarsi correttamente in questo mondo.
Cosa succede se non si passa al mercato libero?
Fino al 31 dicembre 2023 non succederà nulla. Chi aderisce al mercato tutelato potrà continuare a farlo fino alla scadenza del cosiddetto regime transitorio, che vede la coesistenza del mercato a maggior tutela e di quello libero. Se il passaggio dal primo al secondo non avverrà entro gennaio 2024, al consumatore verrà proposto un contratto con un fornitore operante in questo mercato, e stabilito attraverso una serie di gare nazionali. Ad ogni modo, il consumatore sarà comunque libero di cambiarlo in qualsiasi momento, scegliendo dunque il fornitore preferito, a patto che operi nel mercato libero.
Non sarà difficile, perché attualmente si trovano tantissimi fornitori in questo mercato, che propongono diversi vantaggi, come nel caso di Accendi luce e gas, ad esempio, che permette ai consumatori di attivare un contratto individuale o dual (luce e gas insieme, appunto). La scelta del fornitore è un’operazione da svolgere comunque con attenzione, per poter trovare l’offerta più adatta alle proprie esigenze, ed è per questo che si consiglia di muoversi in anticipo rispetto alla deadline di gennaio 2024.
La situazione relativa al mercato libero in Italia
Prosegue in Italia il periodo di passaggio dal mercato tutelato a quello libero, anche se la situazione cambia da regione a regione. Attualmente quasi il 60% delle famiglie ha già operato il cambio nel settore della luce elettrica, mentre in quello del gas la percentuale si attesta intorno al 62%. Nel settore elettrico i passaggi sono decisamente più numerosi nelle regioni del Settentrione, mentre nel settore del gas la situazione è più variegata e complessa, tanto da non poter fare delle vere e proprie distinzioni a livello geografico.
Le prestazioni superiori si registrano comunque in regioni come l’Umbria, l’Abruzzo e l’Emilia-Romagna, mentre fra le regioni meno attive figurano la Sardegna, la Calabria e la Campania. Ad ogni modo, ed è logico che sia così, le percentuali relative ai passaggi al mercato libero sono in costante aumento, anche per via degli innegabili vantaggi economici.