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“La rassegnazione dell’albero”: presentata l’ultima silloge del poeta Innocente Foglio

Una raccolta che svela tutta la resilienza del Poeta di fronte alle avversità della vita e la sua mai affievolita e ispiratrice speranza

Giovedì 12 Maggio 2022, nell’accogliente Sala incontri della Libreria Belgravia di Via Vicoforte 14/d, a Torino, s’è tenuta la prima presentazione ufficiale della silloge “La rassegnazione dell’albero”, del poeta Innocente Foglio, edita da Echos, Giaveno (To), Aprile 2022 (13 €).

Il giornalista Marco Margrita ha condotto amabilmente l’incontro, di fronte a un folto pubblico di amanti della poesia e di esponenti di molte Associazioni Culturali del territorio. Accanto ad Innocente Foglio e al moderatore erano seduti il poeta e critico letterario Danilo Tacchino ed il poeta Sergio Donna, che hanno affabilmente dialogato con il noto poeta di origini bresciane, ma torinese di adozione.

Un colloquio amichevole, appassionato e coinvolgente sul tema della Poesia, e in particolare sulla poetica di Foglio, che Donna ha definito “un Profeta che sa ancora sognare”. In effetti, leggere le poesie di Innocente Foglio è come condividere un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti dell’Autore.  Le sue opere sono come una finestra che si schiude sulle meraviglie e sulle difficoltà dell’esistenza umana, e nel leggerle, ci si immerge nella sensazione benefica ed eccitante di provare le stesse commozioni, le stesse trepidazioni, i medesimi turbamenti e le stesse gioie del Poeta, e di percorrere insieme all’Autore un cammino fraterno e confidenziale nella intimità personale di chi scrive.

Un momento della presentazione della silloge “La rassegnazione dell’albero” di Innocente Foglio. Libreria Belgravia, Via Vicoforte 14, Torino. Accanto al poeta (al centro) il giornalista Marco Margrita (alla sinistra di Foglio) e il critico letterario Danilo Tacchino (alla sua destra)

Foglio sostiene che la Poesia è “un rimbalzo di seducenti amori”: la sua è una Poesia che viene dalla sua terra mai dimenticata, dalle montagne bresciane, “da immagini sbiadite nel tempo, ma nitide nel cuore”. Le sue liriche hanno l’intensità di una preghiera universale, in grado di giungere al cuore di ognuno, operaio, contadino, borghese o laureato che sia.

Poesie brevi, che rievocano il fascino dei versi ungarettiani e l’efficacia di certi componimenti giapponesi: sembrano quasi degli haiku, degli haisan, dei tanka, con parole inequivocabili, che possono essere taglienti come la verità, oppure pregnanti di tenerezza, di desiderio di dialogo e di amore. Questa è la forza di Innocente Foglio: più perseveranza che rassegnazione, più resilienza che resa. Foglio è una quercia, che sa appellarsi alla Speranza anche nei momenti più tristi e disperati. Qui sta la sua intelligenza di uomo e la sua forza di Poeta, nonostante che per camminare si affidi alle sue protesi o alle gambe degli altri, e faccia delle ruote di una sedia a rotelle il suo piedistallo, con una stabilità sorprendente, che va contro le regole della fisica e che è pari a quella delle radici di un albero.

Lui non dispera. Lui ci crede. Perchè questa è la sua “Promessa” solenne:

“Verrà quel giorno / che le mie gambe mi solleveranno / da terra / per rimanere per sempre / sospeso nell’aria”.

Sergio Donna

Il volume “La rassegnazione dell’albero”, raccolta poetica di Innocente Foglio, Echos Edizioni (Giaveno, To), Aprile 2022

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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