Asti, un albergo etico che cambia il mondo
«Il progetto “Albergo Etico” nasce nel 2009 grazie ad una felice intuizione di amici e professionisti intenzionati a dare il proprio contributo per migliorare la società in cui vivono. Motivati da una necessità specifica, ovvero permettere ad un ragazzo affetto da sindrome di down di terminare con uno stage il proprio percorso formativo, l’attuale gruppo di lavoro identifica nel ristorante, e successivamente in un albergo, il luogo ideale dove condividere esperienze utili alla crescita della persona, alla maturità fino all’indipendenza»
Antonio de Benedetto è uno chef italiano con un sogno: cambiare il mondo attraverso un progetto, un hotel ed un ristorante unici e rivoluzionari con uno staff un po’ particolare, giovani ragazzi e ragazze con la sindrome di Down o con disabilità intellettive che arrivano da tutta Italia per formarsi e lavorare nel campo alberghiero così da poter prendere posto al pranzo della vita.
E se Antonio de Benedetto sarà la figura attorno a cui si creeranno le incredibili avventure di questo luogo da sogno, i protagonisti di questa vicenda sono i suoi collaboratori: in quei primi mesi di apertura, la Scuola di Formazione Colline Astigiane aveva necessità di inserire in stage uno dei loro ragazzi, Nicolò, per permettergli di ottenere il diploma scolastico. Lo Chef accoglie da subito con entusiasmo la proposta della Direttrice, la dott.ssa Barbarino: poche settimane di lavoro, una sorta di procedura burocratica; nessuno avrebbe potuto sapere l’effetto dirompente che quell’esperienza avrebbe avuto su Nicolò: oggi, come scrive lo stesso Albergo Etico «[…] quello stagista è il simbolo di un ristorante, di un movimento, di un processo che sta trasformando una città, Asti, e non solo». Nicolò oggi ha le chiavi del Ristorante, vive da solo, ha i suoi amici e un regolare contratto di lavoro. E non solo: ha portato l’Albergo Etico al Parlamento Europeo a Bruxelles, al Quirinale ad incontrare il Presidente Napolitano, in Vaticano a stringere la mano a Papa Francesco, in Regione Piemonte per ricevere riconoscimenti dal Presidente Cota e Chiamparino, in radio, Tv, sui giornali e agli eventi sportivi.
«Il settore turistico, come si avrà modo di approfondire conoscendo più da vicino l’esperienza dell’Associazione Albergo Etico, è un canale privilegiato per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva. La struttura alberghiera, con la reception, gli uffici, la sala ristorante, la sala bar, la sala delle colazioni, la cucina, le camere del personale… è il luogo di apprendimento ideale, proprio perché il più vicino al concetto di casa, l’unico in cui queste persone spesso si sentono a loro agio».
Un benessere che non si esaurisce unicamente all’esperienza dei ragazzi, ma anche nella qualità e nella scelta della sua ristorazione tra i tavoli di Tabacanda, un locale adiacente alla centrale Piazza San Secondo; il fine è valorizzare i prodotti locali, naturali e le eccellenze gastronomiche del territorio di Asti e del Piemonte, da classiche ricette della colazione dolce e salata piemontese fino ai piatti più tipici della tradizione, il tutto con un occhio di riguardo per le esigenze degli ospiti della cucina, da quelle degli ospiti diabetici fino ai vegetariani o a chi segue specifici regimi dietetici ipocalorici. Bagnacaoda, agnolotti d’asino, bollito misto, guanciotto di cavallo brasato al barbera, filetto di fassone, il menù dei classici monferrini si arricchisce di rivisitazioni e varianti stagionali.
Una storia che non si esaurisce sulla carta, e nemmeno dietro un piatto: “l’albergo etico di Asti” è una realtà del Cambiamento, del progresso umano e culturale nell’ottica della diversità e della disuguaglianza. Una realtà partita a una piccola città e ora diffusasi anche all’estero, a Roma, Fénis, Cenatico, Australia e, non ancora ma a breve, anche a Miami. Non poteva rimanere nascosta a lungo:
«Ho sentito parlare per la prima volta dell’Albergo Etico da una mia amica di Sydney (Australia) che ha una figlia con la sindrome di Down. Questa mia amica è particolarmente coinvolta nei diritti per la difesa di persone con disabilità intellettive ed è rimasta sbalordita da quello che ha visto accadere ad Asti. Nella sua lunga esperienza di madre e difensore dei diritti dei disabili, non aveva mai visto una cosa del genere né in Australia né nel resto del mondo. Quindi ho deciso, così su due piedi, di partire per Asti e vedere con i miei occhi. Quel viaggio non si è mai concluso, sono rimasto strabiliato», spiega Trevor Graham nel documentario sulla storia dell’Albergo Etico di Asti, un progetto che l’ha occupato per tre anni e ha visto la luce le scorse settimane.
«È la nostra storia, mette il punto su quanto fatto fino a oggi», spiega Antonio de Benedetto. Un viaggio iniziato con quel lontano 2006 e quel progetto scolastico da cui arrivò Niccolò. «Il pubblico piange, ride e quando esce dal cinema cerca ristoranti italiani. Il documentario è anche uno spot per la nostra bella città».