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Dove osano le rondini: storie di uccelli e di vita veterinaria nel libro del fossanese Silvio Marengo

È da poco uscito l’ultimo lavoro del veterinario–scrittore che ama scrivere con la stessa passione con cui cura gli animali

Silvio Marengo: un Medico-Veterinario con la passione della scrittura. Un professionista preparato, competente, aggiornato, scrupoloso, ma che non trascura l’altra sua passione: la vocazione allo scrivere, soprattutto racconti e romanzi, ma anche poesie. Un veterinario moderno, eppure con il fascino dei veterinari d’un tempo: quelli ruspanti, genuini, concreti, con l’animo semplice, e il sorriso sempre sulle labbra, che non si tirano indietro quando si tratta di frequentare le stalle e calpestare i terreni più impervi per portare la propria sapienza e la propria esperienza professionale là dove ce n’è bisogno, fosse anche in un pascolo d’altura, in una grangia, e nel cuore della notte più buia, per curare manze e vacche, capre, pecore, o qualsiasi altro quadrupede, o volatile, domestico o non, bisognoso di cure.

Eppure, i suoi tratti fisici non appartengono a quelli stereotipati del classico veterinario di campagna: il dottor Marengo, che i suoi clienti chiamano spesso per nome, o al massimo “dotor”, il dottor Marengo, dicevo, è una persona di media statura: né alto né basso, né esile, né particolarmente robusto. È ben piantato, certo, ma non è certo un omone dotato di un fisico da super eroe. Sfatiamo subito un falso pregiudizio: per essere un buon Veterinario, più ancora che essere dotati di un fisico aitante e prestante, occorre innanzi tutto amare gli animali, come Marengo li ama. Questo è il vero viatico che spinge un Medico-Veterinario a svolgere il proprio lavoro con energia e passione, viatico che gli centuplica la forza e la resilienza psico-fisica.

Silvio Marengo ha già pubblicato numerosi libri di successo, come Il Bue Biond e altri animali di Langa (2012), Il gatto Arneis (2014) e Amore al canile (2017), tutti ispirati a fatti, incontri, esperienze e avventure di reale “vita veterinaria”, come giustamente la chiama lui, ovvero ispirati a episodi di concreta esperienza professionale.

Un’immagine dell’ultimo libro di Silvio Marengo,
edito da Araba Fenice, Cuneo, 2022, 208 pagg.

La lettura delle sue opere è sempre snella, facile, divertente, anche perché Marengo non è mai prolisso, e il suo stile di scrittura è essenziale e diretto.  Ogni capitolo, in realtà, è un racconto breve a se stante, ma che si lega nell’ordito e nella unitarietà della trama del libro in modo perfetto: è come la tessera di mosaico multicolore, che si intarsia al punto giusto del soggetto rappresentato, e diventa essenziale per il completamento dell’intera opera d’arte.

Anche l’ultima fatica di Silvio Marengo (fatica o divertimento? Propendo per la seconda ipotesi, visto che da ogni riga del libro trapela il garbo tipico dello scrittore esperto, ironico e sagace, che sa bene come dialogare con il lettore) è fedele a quel suo personale stile ormai consolidato in tanti anni.

In Dove osano le rondini, un libro di più di 200 pagine pubblicato da ArabaFenice, sono gli uccelli di varie specie ad essere i primi attori (dalle rondini, in primis, che ne hanno ispirato il titolo, ai passeri, alle tortore, ai gabbiani, ai colombi, ai merli indiani, fino agli uccelli predatori, aquile e avvoltoi). Ma attenzione: sulla scena, non ci sono soltanto i volatili: ci sono anche i quadrupedi, gli ovini, i bovini, i caprini, le lepri, i conigli, i tassi, i canidi, i mustelidi… Perché? Perché Marengo non è soltanto un Medico Veterinario “buiatra” (con questo termine non s’intende l’esercizio della professione… al buio, anche se a volte per operare di notte, all’aperto e tra le tenebre, lui è costretto a far uso di illuminazioni di emergenza, come le lampade elettriche o i fari abbaglianti dei trattori), ma la specializzazione nel settore della cura dei bovini. Marengo è specialista in buiatrìa, certo, ma è anche un Veterinario a tutto tondo, cui capita di curare, assistere e guarire gli animali più disparati.

Un’istantanea del Medico Veterinario-Scrittore Silvio Marengo
ad una recente presentazione del libro “Dove osano le rondini”

La passione di Marengo per la “penna” (in questo caso non mi riferisco al… piumaggio degli uccelli oggetto dei suoi studi di ornitologia, ma intendo parlare della sua vocazione per lo scrivere) trova conferma nei reiterati prestigiosi riconoscimenti ottenuti in numerosi Premi Letterari Nazionali e Internazionali, come è successo in diverse edizioni dei Concorsi “Lampi di Poesia” e “Jucunde docet” (curati da Monginevro Cultura) o nel Concorso “Ël tò Almanach” (curato da Primalpe).

Non mi resta che caldeggiare la lettura di questo libro, che sicuramente divertirà il Lettore di ogni età, rendendolo in primis consapevole di quanto sia prezioso il lavoro svolto da un Veterinario, ma anche e soprattutto perché questo libro potrà rivelargli tante curiose notizie sulle abitudini degli uccelli, sugli animali da allevamento, su quelli domestici e selvatici. La lettura di quest’ultimo lavoro di Marengo costituisce inoltre un’opportunità per diffondere e consolidare la cultura del rispetto della Natura.

Concludo citando alcune parole dell’Autore, pubblicate nella Prefazione: “La mia professione mi ha portato a conoscere nel profondo l’essenza della Natura… da tutti i punti di vista…  Ho appreso che in questo periodo va molto di moda svolgere un lavoro ‘green’. Il lavoro che faccio è assolutamente in linea con la tutela dell’ambiente… Detto in parole più semplici sono trent’anni che svolgo un lavoro ‘green’, ma lo avevo dato per scontato, senza averci pensato tanto”. Anche da queste righe emerge il carattere forte e umile al tempo stesso di questo straordinario Medico Veterinario, che sa usare la penna con maestria, e che soprattutto ama la Natura e gli animali, tutti, anticipando di molti decenni, con il suo impegno e il suo istinto, le attenzioni verso il mondo animale, la biologia e l’ambiente che ci circonda.

Sergio Donna | 7 Gennaio 2023

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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