Un’altra scultura di Ilario Simonetta ospitata nei giardini nell’area degli ex stabilimenti Lancia
TORINO. Ilario Simonetta, gioviale e sorridente come sempre, mi accoglie con calore in Via Caraglio, nel suo laboratorio, che sa di legno, di resina e soprattutto profuma di creatività continua. “L’arte rende giovani”, mi anticipa l’instancabile artista, intuendo la mia ammirazione per il suo aspetto giovanile. Simonetta è un vero esempio di vitalità e creatività: uno scultore ottuagenario che modella il legno e la pietra come se fosse malta o creta, e dimostra vent’anni di meno. Mi indica le sue ultime opere d’arte in gestazione, ed io mi soffermo con piacere a constatare la bellezza di quei volti grotteschi, appena abbozzati dagli attrezzi di lavoro, ma già incredibilmente espressivi, intagliati con maestria nei ceppi e nei tronconi di legno o nella pietra viva.
Mi intrattengo con Ilario Simonetta a parlare delle sue opere, ma anche dei radicali cambiamenti del quartiere e dello stile di vita dei suoi abitanti in questi ultimi anni.
E lui aggiunge: “Borgo San Paolo è il ‘mio’ borgo. Da luogo di fabbriche e officine è divenuto un magnifico quartiere con campus, grattacieli, attività commerciali, viabilità modificata e più scorrevole. È stata anche creata anche una RSA, all’angolo tra Via Lancia e Via Issiglio, denominata ‘Il Lingottino’: una residenza per anziani. E pensare che qui si producevano vetture d’alta qualità: era il Reparto Carrozzeria Speciale della Lancia, dove ancora negli Anni Ottanta si allestivano le Gamma ed altri modelli prestigiosi. Nei giardini che fronteggiano questa Residenza per Anziani, sul lato di Via Issiglio, ho avuto l’onore di posizionare un’altra mia scultura in pietra, la terza, dopo Ippocrate e Saulo: si tratta di Ashipu”.
Ashipu (Ašipu) è un sacerdote-medico-guaritore dell’antica Mesopotamia, capace di curare i mali del fisico e dell’anima: non è stato affatto casuale accostare quelle tre statue nel medesimo giardino. Un tris di figure illustri, mi spiega Ilario Simonetta, che ben si addice a trovare sede di fronte a una Casa di Riposo per Anziani, a memoria del padre della medicina scientifica, di un grande divulgatore della parola del Vangelo che dà speranza e consola i cuori, e di un personaggio simbolo della liberazione dal male, anche attraverso le contorte vie del mistero.
Dunque ora c’è un trittico di sculture d’Autore che arricchisce e rende ancora più nobile la scenografia urbana di quest’angolo di Borgo San Paolo, intriso di storia industriale, in parte già completamente rinnovato e in parte in fase di rinnovamento: fino agli Anni Cinquanta del Novecento, su tutte le mappe topografiche urbane, questo quartiere urbano era chiamato Borgata “Monginevro” ed era delimitato dagli isolati compresi tra la Via Monginevro, l’attuale Via Vincenzo Lancia (Via Dalmazia) Via Caraglio e Via Issiglio, vivaci contrade che facevano corona agli storici stabilimenti della Lancia.
Se transitate in questa spaziosa area urbana, oltre a contemplare i nuovi palazzi, i nuovi grattacieli e gli ex edifici industriali riconvertiti a nuove destinazioni, non tralasciate di cercare nell’erba delle aiuole le tre sculture in pietra di Ilario Simonetta.
Sergio Donna