Nel cuore del Monferrato un gioiello artistico e architettonico: il Sacro Monte di Crea
SERRALUNGA DI CREA. Tra i Sacri Monti del Piemonte, uno dei più suggestivi dal punto di vista del paesaggio (in questo caso vitinicolo) è sicuramente quello di Crea, nel cuore del Monferrato, sulla sommità di una delle colline più alte della provincia di Alessandria, a pochi chilometri da Serralunga di Crea. Circondato da un meraviglioso paesaggio vitivinicolo, esso fa parte dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, sito seriale proclamato patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2003. Come gli altri Sacri Monti, anche quello di Crea è situato in un vasto parco naturale, il Parco naturale del Sacro Monte di Crea, istituito nel 1980: in esso si realizza quella suggestiva sintesi tra paesaggio, arte e memoria storica che ne costituisce la cifra interpretativa.
A fondare il Sacro Monte di Crea fu nel 1589 Costantino Massino, priore lateranense del Santuario della Madonna Assunta, che s’impegnò nel costruire un itinerario religioso ispirato al Sacro Monte di Varallo, per favorire la preghiera e la meditazione e per rinnovare la devozione mariana legata al Santuario, meta di pellegrinaggio di notevole importanza fin dall’XI secolo. Il forte legame fra il santuario e la dinastia regnante nel Monferrato rese partecipi dell’impresa il duca, la nobiltà, l’alto clero e le comunità locali. Nella prima fase della storia del Sacro Monte, che si concluse intorno al 1657, lavorarono importanti artisti attivi anche nei Sacri Monti di Orta, Varallo e Varese, tra i quali i fratelli fiamminghi Jean e Nicolas Wespin, detti i Tabacchetti, il pittore alessandrino Giorgio Alberini, oltre al monferrino Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, esponente di primo piano della pittura manierista piemontese tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo.
Per tutto il Settecento, il Santuario e il Sacro Monte vissero un periodo di prosperità, che però si concluse nel 1801 con la discesa in Italia delle truppe napoleoniche e la relativa soppressione degli ordini religiosi. Le incursioni e i saccheggi perpetrati dai soldati francesi, ridussero il complesso in rovina e lentamente tutto venne completamente abbandonato. Soltanto nel 1820 una comunità di frati francescani, diventati responsabili del Santuario, cominciarono a ripristinare alcuni edifici. Nel 1885 cominciò una sistematica campagna di restauro, supportata dal vescovo di Milano Nazari di Calabiana e destinata a durare fino agli anni Venti del Novecento. Durante questa fase, in cui vennero costruiti alcuni edifici ex novo, il famoso scultore simbolista Leonardo Bistolfi intervenne nella cappella 16, modellando le statue della Salita al Calvario. Per il rifacimento delle scene sacre fu impegnato lo scultore francescano Giuseppe Latini e nell’ultimo quarto del secolo il maestro savonese Antonio Brilla, erede della grande tradizione ceramica ligure. Una nuova fase di restauro, negli anni Trenta del Novecento, vide protagonista lo scultore casalese Guido Capra. Oggi, il complesso monumentale, che comprende oltre al santuario dedicato all’Assunzione di Maria, 23 cappelle e 5 romitori, costituisce un patrimonio artistico e architettonico d’inestimabile valore e bellezza, importante meta di pellegrinaggio da parte di moltissimi fedeli.
Molteplici sono le opere di grande interesse artistico conservate nel Santuario di Santa Maria Assunta, a cominciare dagli affreschi (1474–1479) della cappella di Santa Margherita, con la Madonna in trono e i donatori e le Scene del martirio della Santa. Si tratta di opere importanti per la storia dell’arte rinascimentale in Piemonte, che lasciano intendere lo sforzo di aggiornamento sui modelli lombardi. L’ignoto autore, convenzionalmente chiamato “Maestro di Crea”, si ipotizza possa essere Francesco Spanzotti, fratello del più celebre Martino. Tra le opere custodite nella chiesa va anche ricordata una bella tavola di Macrino d’Alba e, dello stesso autore – collocati nel Museo del Santuario – due deliziosi piccoli ritratti raffiguranti Guglielmo IX del Monferrato e Anna d’Alençon.
Per informazioni dettagliate e orari delle visite, è possibile telefonare al numero 0142.940108 o visitare il sito del Sacro Monte di Crea.
Piero Abrate