Nati il 3 agosto: Vittorio Asinari di Bernezzo, uno degli eroi della battaglia di Custoza
Tra le figure di spicco che parteciparono alle guerre italiane d’indipendenza va annoverata sicuramente quella di Vittorio Asinari di Bernezzo. Nato il 3 agosto 1842 a Casasco, all’epoca nel circondario di Asti, oggi in provincia di Alessandria, dal marchese Giuseppe e da Maria Radicati, da giovane frequenta l’accademia militare di Torino, per poi arruolarsi come soldato volontario nel Regio Esercito nel 1859. L’anno successivo diviene sottotenente e passa nel Reggimento “Guide”, dove presto diventa il luogotenente e aiutante di campo di Maurizio Gerbaix de Sonnaz.
Partecipa alla seconda e alla terza guerra d’indipendenza italiana; il 24 giugno 1866, durante la battaglia di Custoza, si distingue con un’azione di valore: il suo reggimento, che a seguito degli accadimenti di quel giorno era in ritirata, si trova minacciato dall’avanzata della Brigata Weimar. La condizione è così drammatica che la bandiera stessa del reggimento è in pericolo. Il Bernezzo, ricevuto l’ordine dal colonnello Giuseppe Dezza di impedire ad ogni costo l’avanzata del nemico, si scaglia con i suoi plotoni di cavalleria verso il nemico e, nonostante la evidente superiorità numerica e il terreno sfavorevole, riesce a fermare gli austriaci e a salvare la ritirata dei suoi. In questa azione, premiata con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, lui stesso viene gravemente ferito e 18 compagni risulteranno feriti od uccisi.
Nel 1871 è promosso capitano e successivamente con il grado di tenente colonnello (1883) è messo a capo della scuola della Scuola Normale di Cavalleria, fino ad arrivare al grado di tenente generale. Nel 1909 pronunciò un discorso a favore della liberazione delle terre italiane ancora sotto la dominazione austriaca. Le sue parole provocano grande sconcerto nella società dell’epoca e ai piani superiori, tanto che arriva la decisione di metterlo a riposo. In questa occasione, Giovanni Pascoli, ricordando i tempi di Custoza e della carica di Campagna Rossa, gli dedica l’ode “A riposo”. Allo scoppio della Prima guerra mondiale verrà richiamato in servizio, conquistando la medaglia d’argento al Valor Militare. Nominato senatore durante la XXVI legislatura del Regno d’Italia, muore nel 1923, prima di prendere possesso della carica.