Libri

“Cold Cases a Torino”: quattro casi di cronaca nera al femminile

Cold Cases a Torino. Drammi al femminile (Yume Edizioni, 2023), nuova fatica editoriale di Andrea Biscàro e Milo Julini, esamina quattro storie di cronaca nera che hanno come vittime altrettante donne, in un arco di tempo compreso tra il 1988 e il 2003.

Nel novembre 1988 a Torino si verifica il primo delitto, quando la ventenne Angela Telesca, di Mirafiori Sud, colf presso la famiglia Luzzati in Lungo Po Antonelli, viene ritrovata senza vita nella vasca da bagno dell’alloggio dove svolge i lavori domestici. La scena del crimine è palesemente artefatta. Il caso è rimasto insoluto.

È poi ricostruita la misteriosa scomparsa di Letizia Teglia, giovane non vedente di Borgaro Torinese, telefonista presso il Tribunale dei Minori di Torino. Nell’agosto del 1995 sparisce da Rivoli, dopo aver effettuato una visita medica presso l’ospedale cittadino. Un episodio che solleva inquietanti punti interrogativi, disseminato da zone d’ombra. Alla sua base, un’ipotetica violenza subita dalla vittima e da lei veicolata in una registrazione sotto forma di una visione onirica… 

Per concludere, due raccapriccianti assassinî.

Quello di Clotilde Zambrini è stato il più eclatante sul versante mediatico. La pensionata è stata ammazzata nel suo alloggio, nel quartiere Santa Rita a Torino, nel mese di settembre del 2003.

L’omicida è un idraulico originario del Marocco che, dopo averla strangolata, le ha perforato la nuca con una punta da trapano. Viene individuato alcuni anni dopo, grazie all’analisi del DNA, ma nel frattempo è già morto per cause naturali. Purtroppo, Clotilde non è la sua sola vittima: verso la fine degli anni ’90 ha già ucciso in modo efferato la pensionata Maria Carolina Canavese, nella sua abitazione in prossimità di corso Vercelli.

I quattro episodi sono accomunati da un tragico fato e, come scrivono Biscàro e Julini, ci troviamo in presenza di «donne strappate alla vita nel fatale incrocio di un destino a noi sconosciuto».

Abbiamo chiesto agli autori la ragione per cui hanno scelto di raccontare questi casi.

«Le motivazioni sono molteplici – ci rispondono – e partono dal fatto che li ricordiamo per averli seguiti in tempo reale. Abbiamo poi voluto sottolineare le difficoltà investigative che si incontrano nella vita reale e non nei telefilm. Non solo: riteniamo che l’analisi di un omicidio e di qualsiasi episodio della cronaca nera, passi attraverso un’attenta considerazione delle peculiarità caratteriali delle vittime, dei testimoni e degli attori coinvolti, almeno per quanto siamo stati in grado di recuperare dalle cronache».

A nostro avviso, il loro lavoro riflette queste linee-guida nella redazione di un’inchiesta a metà via tra giornalismo investigativo e saggistica, scritta con la consueta flemma narrativa, attenzione nel recupero delle fonti disponibili unitamente alla necessaria contestualizzazione dei vari episodi.

Milo Julini, uno dei due autori del libro.

Merita una doverosa segnalazione la Prefazione al libro, firmata dal giornalista e autore radiotelevisivo Livio Cepollina, il quale si focalizza sugli aspetti che rendono in qualche modo accattivante lo studio del cosiddetto true crime, ovvero la ricostruzione di delitti realmente accaduti.

Cepollina sottolinea un elemento sociale oggi abbastanza comune: i commenti di un certo pubblico, un tempo limitati ad accalorate discussioni da Bar dello Sport, e oggi ostentati da quella moderna progenie che lui definisce «tuttologi da tastiera» i quali «sui social sciorinano, con imbarazzante disinvoltura, ipotesi peregrine, certezze e sentenze un tanto al chilo».

La Prefazione di Cepollina impreziosisce ulteriormente questo libro che va ad aggiungersi ai precedenti lavori di Biscàro e Julini, improntati a uno stile che strizza l’occhio alle inchieste giornalistiche d’antan, dove la tecnologia non regnava certamente sovrana, ma l’acume investigativo delle vecchie stilografiche faceva scuola di autentico e libero giornalismo.

Cold Cases a Torino può essere indirizzato quale proposta di lettura non soltanto agli appassionati del true crime, ma anche a chi intende accedere a quel cono d’ombra che coesiste con la luce della nostra quotidianità subalpina.

Andrea Biscàro e Milo Julini

COLD CASES A TORINO

Drammi al femminile

Yume, Torino, 2023, pp. 155, 15 €

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio