Borgo San Dalmazzo, si rinnova la tradizione della Fiera Fredda della Lumaca
BORGO SAN DALMAZZO. Dall’1 al 5 dicembre di terrà l’edizione numero 454 della Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo (Cn), considerata la capitale gastronomica della lumaca (l’Helix Pomatia Alpina, una varietà di lumaca assai rinomata, diffusa nelle Alpi Marittime ed in particolare nelle vallate che convengono su Borgo San Dalmazzo e che, proprio nel periodo della fiera, trova il momento migliore per una sua ottimale degustazione). La manifestazione, organizzata dall’Ente Fiera Fredda, si terrà nella struttura polifunzionale ex Palazzo Bertello dove è prevista la Mostra Mercato della chiocciola e la Rassegna della gastronomia elicica tipica, volta alla ricerca e alla valorizzazione dei piatti tipici. Tutti i giorni si terranno manifestazioni turistico-folkloristiche e la mostra mercato permanente di prodotti tipici della zona. Il 5 dicembre, per tutta la giornata, è previsto un mercato straordinario in centro.
La Fiera si svolgerà i giorni con i seguenti orari: venerdì 01 dicembre dalle ore 16:30 alle ore 23; sabato 02 dalle ore 10 alle ore 23, domenica 03 dalle ore 10 alle ore 23, lunedì 04 dalle ore 16.30 alle ore 23, martedì 05 dalle ore 08 alle ore 23. Per il programma completo cliccare QUI.
Un po’ di storia
Era il 18 dicembre del 1569, quando Dalmasso Fenoglio e Biagio Pasquerio inaugurarono la prima fiera in onore del Santo Patrono di Borgo San Dalmazzo. I due sindaci, ottenuta la concessione da Emanuele Filiberto fissarono la data dell’evento il 5 dicembre e la sua durata a tre giorni. Da allora questo appuntamento si è rinnovato ogni anno, per oltre 450 volte, e ha sempre rappresentato un momento di incontro importante per tutti gli abitanti delle valli, che convergevano verso la nostra cittadina per procurarsi le ultime provviste prima del lungo periodo invernale durante il quale, a causa delle condizioni climatiche spesso sfavorevoli, diventavano difficili gli spostamenti. I valligiani convenuti a Borgo per la Fiera erano soliti recarsi nelle osterie locali per gustare i piatti divenuti classici di questa manifestazione: il minestrone di trippe, le lumache cucinate in varie maniere e il cotechino con i crauti. Questo ha fatto sì che si sviluppasse una forte tradizione gastronomica di richiamo anche ai giorni nostri per numerosi visitatori e gourmet, che affollano la città nel periodo della Fiera Fredda.
L’Helix Pomatia Alpina è diventata piatto tipico della manifestazione. D’altronde, questa chiocciola dalla carne bianca ha fatto proprio delle Alpi Marittime il suo habitat naturale. Secondo la più antica tradizione borgarina, le lumache venivano servite semplicemente lessate nel proprio guscio dal quale venivano estratte con il caratteristico chiodo per ferrare i cavalli (usato anche ai giorni nostri) e intinte in salsa piccante a base di olio, sale, pepe e aglio, detta “salsa del cartuné”. Il “cartun” era un carro coperto da un telo sostenuto da quattro centine di legno, trainato dal mulo: era la casa mobile del pastore delle vallate di Borgo, detto appunto il “cartuné”. Erano proprio i carrettieri di passaggio a Borgo e diretti verso la Francia i principali frequentatori delle osterie locali, che hanno dato il nome alla famosa salsa. In alternativa alla “cartunera” le lumache lessate potevano anche essere accompagnate da “ajé” (o “aiolì”), una maionese con aglio finemente pestato nel mortaio dal sapore vagamente provenzale.
Per informazioni: Comune di Borgo San Dalmazzo 328.1365625 – 0171.266080 – info@fierafredda.it –iatborgo@visitcuneese.it