Nati l’8 febbraio: il musicista e presentatore televisivo ovadese Dino Crosso
Dino Crocco nasce l’8 marzo 1932 a Ovada, precisamente nel rione della “Cernaia”. Dopo aver lavorato dapprima come meccanico e poi come gestore di un bar. In quegli anni il suo locale è frequentato nel 1953 da cantanti ed artisti allora in voga come: Luciano Taioli, Nunzio Filogamo e Giorgio Consolini. Nel 1956, contro il parere della famiglia, decide di fare il musicista di professione. Ricordato per la caratteristica voce particolarmente rauca, si perfeziona alla batteria e alla fisarmonica. Strumento quest’ultimo che lo accompagnerà per tutta la vita. Lasciata la gestione del bar, debutta con il gruppo Quighe, per poi passare con I 4 Assi, bando con la quale nel 1959 inizia a suonare nel locale “Lavagello” di Castelletto d’Orba. Nell’estate del 1961 suona per tutta la stagione a “La Capannina” di Forte dei Marmi, il locale più prestigioso della rinomatissima località balneare dove il gruppo viene ripreso in alcuni fotogrammi del film “Il sorpasso” girato proprio in quel periodo.
Con l’avvento del beat, a metà degli Anni Sessanta il gruppo cambia nome in Scooters. Con questa formazione, Crocco partecipa a Un disco per l’estate 1968 con il singolo Se fossi re, che arriva a vendere circa tre milioni di copie, e sempre nello stesso anno partecipa con la band al film “Il professor Matusa e i suoi hippies”, di Luigi De Maria, insieme ad altri cantanti come Caterina Caselli, Little Tony e Riki Maiocchi, eseguendo la canzone “Le pigne in testa”.
Con lo scioglimento degli Scooters, e dopo essersi ritirato per qualche tempo nella pace agreste della sua casa di Cremolino (Al) con la moglie Dina e il figlio Marcello, dalla metà degli Anni Settanta, Crocco passa a occuparsi di musica popolare e ballo liscio. Nel ’75 l’imprenditore Giorgio Tacchino, con cui Crocco instaura una grande amicizia, lo contatta per la offrirgli la conduzione dei programmi di Tele Radiocity, per poi passare due anni sugli schermi televisivi dell’emittente Telecity 7Gold, sempre di proprietà di Tacchino, come presentatore di diversi spettacoli d’intrattenimento musicale.
Durante l’alluvione che colpisce la provincia di Alessandria nel 1994, Crocco si occupa di un ciclo di reportage destinati alla trasmissione intitolata “Per non dimenticare”. Da lì nasce l’idea di creare “Tre minuti con…”, una striscia quotidiana nella quale Crocco veste i panni del portavoce della gente comune, trasmessa durante il telegiornale di Telecity.
Malato da tempo, Crocco si spegne nella notte dell’11 agosto 2010 all’ospedale di Ovada, all’età di 78 anni.
Piero Abrate