Carlo Carretto nasce ad Alessandria il 2 aprile 1910. Si laurea in Filosofia a Torino e dal 1936 al 1952 milita nell’Azione Cattolica, divenendo presidente nazionale dei giovani. Nel 1940 viene inviato quale direttore didattico a Bono in Sardegna, ma a causa dei contrasti con il regime fascista, dovuti al suo insegnamento e per l’influsso che questo esercita anche al di fuori della scuola nei giovani, viene quasi esiliato. Dal punto di vista lavorativo viene radiato dall’albo dei direttori didattici, reo di non aver aderito al regime, ma dal Vaticano gli conferiscono l’incarico di riorganizzare la struttura dell’Azione Cattolica nell’Italia settentrionale.
Nel 1945 al termine della guerra crea a Roma l’Associazione nazionale maestri cattolici e dall’anno seguente è presidente nazionale della Gioventù italiana di Azione Cattolica (GIAC). Nel 1948 organizza la famosa adunata dei trecentomila “baschi verdi”. Matura poi la decisione di entrare nella congregazione religiosa dei Piccoli Fratelli di Gesù, fondata da Charles de Foucauld: dal 1954 per dieci anni conduce così una vita eremitica nel Sahara, fatta di preghiera, silenzio e lavoro. Rientrato in Italia, fonda a Spello, in Umbria, un centro di preghiera e contemplazione eremitica, continuando la sua attività di scrittore, iniziata negli anni giovanili. Partecipa sempre vivamente anche alle vicende della società italiana.
Uomo della parola e della penna, usa con molta efficacia questi due mezzi per comunicare agli altri le sue “scoperte” e la sua esperienza nella fede. I suoi libri sono tradotti in molte lingue e gli creano una schiera di lettori e di amici in molti Paesi del mondo. Spesso viene invitato a portare la sua parola in conferenze e incontri spirituali. La sua profonda interiorità non lo isola dal mondo e dai suoi problemi, anzi lo spinge ad interessarsene in spirito di “profezia” e di servizio. Si spegne a Spello il 4 ottobre 1988, festa di san Francesco d’Assisi del quale è stato biografo.
