Nati il 10 aprile: Carlo Angelo Bianco, conte di Saint-Jorioz e patriota originario di Barge
Carlo Angelo Bianco nasce a Barge (Cn) il 10 aprile 1795 da Giovanni Battista, conte di Saint-Jorioz e sindaco di Torino, e Paola Giuseppina Peyretti di Condove. Iniziati gli studi di giurisprudenza all’università di Torino, con la Restaurazione intraprende la carriera militare venendo nominato sottotenente, e poi tenente, del reggimento dei dragoni del re. In questi anni si va decisamente orientando verso posizioni liberali avanzate e – entrato in rapporti con nuclei di federati – svolge una efficace attività cospirativa all’interno del suo reggimento, tanto che figura tra i principali promotori del movimento insurrezionale di Alessandria nella notte dal 9 al 10 marzo 1821.
Dopo il fallimento del movimento rivoluzionario, riesce a lasciare il paese imbarcandosi a Genova alla volta della Spagna, mentre il procedimento aperto contro di lui per alto tradimento si chiude con la condanna a morte e la confisca di tutti i suoi beni (1821). In Spagna combatte per la causa costituzionale in Catalogna, prima al comando di un corpo di lancieri formato da esuli italiani, poi nello Stato Maggiore di Riego Bianco, distinguendosi tra l’altro nella battaglia di Mataró (23 maggio 1823). Dopo la disastrosa battaglia del Trocadero, dello stesso anno, e la successiva esecuzione del Riego viene imprigionato a Malaga. Liberato dopo alcuni anni, ritorna all’attività carbonara, spostandosi in Grecia, Francia e a Malta.
A Malta pubblicò Della guerra d’insurrezione nazionale per le bande applicata all’Italia nel 1830. Proprio nel 1830 scoppia la rivoluzione in Francia e a fine anno Bianco lascia Malta per recarsi a Parigi. Qui entra nella Giunta liberatrice italiana composta dagli esuli, e fonda la società segreta degli Apofasimeni, ispirata agli ideali di Filippo Buonarroti. Cerca di organizzare una spedizione con gli esuli italiani in Savoia, poi un aiuto all’insurrezione in centro Italia partendo dalla Corsica, infine torna a Marsiglia, dove conosce Mazzini ed aderisce alla Giovane Italia. Nel 1833 organizza una seconda spedizione in Savoia, che fallisce ancora una volta. Intanto, dopo aver firmato con altri i l manifesto della Giovane Europa, viene allontanato da Francia e Svizzera, e si stabilisce a Bruxelles dove fissa dimora con la famiglia, la moglie Adele, con cui convive dal 1818 ma che ha sposato soltanto nel 1832, e il figlio Alessandro. Qui si allontana dalla politica e cerca di intraprendere diverse attività, rimanendo sempre però oberato dai debiti. Muore nella capitale belga il 9 maggio 1943.