LibriΩ Primo Piano

Martine Beauregard e il suo tragico epilogo. Il nuovo libro di Andrea Biscàro e Livio Cepollina

«Il corpo di una giovane donna uccisa dopo essere stata barbaramente seviziata è stato rinvenuto questa mattina in un fossato ai bordi della strada che costeggia l’ippodromo di Vinovo». Così Stampa Sera del 18 giugno 1969 annuncia ai suoi lettori il ritrovamento del cadavere di quella che, nel giro di poche ore, viene identificata come Martine Beauregard, giovane prostituta venticinquenne, nata a Parigi e residente a Moncalieri con la sua famiglia. Negli ambienti altolocati del piacere notturno la donna è conosciuta come la Parigina.

Le indagini sono coordinate dal mitico Commissario Giuseppe Montesano, capo della Squadra Mobile. Malgrado l’impegno di magistratura e forze dell’ordine, non si cava un ragno dal buco: le indagini languono per mesi. A inizio dicembre, del tutto inaspettatamente, si autoincrimina un rampollo della Torino bene per poi ritrattare. Il caso, tra i più inquietanti della cronaca nera torinese, è costellato da personaggi ambigui, suicidi, lettere anonime infamanti, testimonianze fuorvianti, personaggi a dir poco attendibili, orari e percorsi che non quadrano. È, in definitiva, una brutta storia senza giustizia.

A cinquantacinque anni dalla morte di Martine, uno scrittore di saggistica, Andrea Biscàro, e un giornalista, Livio Cepollina, entrambi torinesi, tornano sul caso col libro Non esiste l’amor. Martine Beauregard cantava.

Siamo in presenza di un’inchiesta puntuale, dura, a tratti indigesta, come lo è il caso.

Il primo ad occuparsi del caso è stato il giornalista Claudio Giacchino in L’ultima notte con Martine, pubblicato nel 2002. Un libro di enorme successo, peraltro meritato.

Abbiamo chiesto agli autori il perché di questo loro libro, a ventidue anni di distanza dal lavoro di Giacchino.

«Entrambi abbiamo letto e riletto il bellissimo affresco di Claudio Giacchino. L’ultima notte con Martine è una rappresentazione di una Torino che non esiste più. Non è descritto solo il caso della morte di Martine, ma l’atmosfera della città di fine anni Sessanta, in particolare nelle redazioni dei giornali del tempo e nella Questura di Torino, specie con l’arrivo del Commissario Montesano, grande innovatore sul versante investigativo e mediatico.

Il nostro Non esiste l’amor. Martine Beauregard cantava non intende competere con la grande penna di Giacchino, ci mancherebbe! È un libro altro, un’inchiesta che si focalizza unicamente sul caso. Abbiamo cercato di riportare a galla l’intera vicenda, scremandola dai vari depistaggi che l’hanno segnata. Non solo: nel 2017 si è tornato a parlare del caso, sembrava esserci una svolta, ma niente. Abbiamo parlato anche di questo. Così come abbiamo fatto quattro chiacchiere con alcune persone che vanno a costituire le voci di sottofondo sulla morte di Martine. A Torino se ne parla ancora di lei, ma guai a parlarne! C’è una sorta di neppure poi tanto velato timore sul tema…».

C’è un aspetto che rende questa vostra inchiesta particolare?

«Sì, c’è. Parliamo di Martine bambina, ragazza, giovane donna. I suoi sogni, le sue aspirazioni, il suo diario, per quanto è ancora possibile recuperare dalle nebbie del tempo. Ci sembrava giusto che questa povera ragazza non fosse bollata come una prostituta senza un passato, senza una sua umanità. Era una donna dolce che abbiamo cercato di ricordare».

Martine Beauregard e alcuni titoli giornalistici sulla sua morte.

Non esiste l’amor. Martine Beauregard cantava è un’inchiesta non facile, dove emerge la forza negativa di una Torino Altra e Alta che, probabilmente per via di un gioco sessuale andato a finire male, ha causato la morte della raffinata prostituta d’oltralpe, scaricandola in un fosso. Quella giovane ragazza morta era una grana. Una grana da risolvere col silenzio, un silenzio forse oliato a dovere da una Torino che può…

Un libro puntuale, scritto con passione, arricchito, in apertura e in chiusura, dalla sensibile Prefazione della dottoressa Chantal Milani, noto Antropologo e Odontologo Forense; la Postazione è invece firmata dal professor Milo Julini, forte della sua notevole esperienza nel ripercorrere i casi di omicidio subalpini dell’Ottocento e del Novecento. Coordinatrice editoriale è Loredana Cella.

Livio Cepollina – Andrea Biscàro, Non esiste l’amor. Martine Beauregard cantava, pagine 142, euro 14, ordinabile esclusivamente su Amazon

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio