Il mezzosoprano di Crescentino che trionfò nei principali teatri del mondo: Fiorenza Cossotto
Il mezzosoprano Fiorenza Cossotto è nata a Crescentino (Vercelli) il 22 aprile 1935 e ha studiato al Conservatorio di Torino con Paola Della Torre. In seguito si è perfezionata a Milano con Mercedes Llopart e più avanti, già in carriera, con il celebre soprano Gina Cigna. Segnalata dal maestro Ettore Campogalliani, partecipò al concorso per accedere alla scuola del Teatro alla Scala, che vinse. Esordì proprio nel teatro milanese nel 1956 ne L’angelo di fuoco di Prokofiev, iniziando una collaborazione in piccole parti che mise in luce le sue potenzialità vocali e sceniche. Nel 1958 fu Giovanna Seymur nell’Anna Bolena di Donizetti al Festival di Wexford, dando inizio a una brillante carriera. Nel 1959 fu chiamata a sostituire Giulietta Simionato come Amneris in Aida all’Arena di Verona, cui seguirono nuovi successi: La Gioconda di Ponchielli al Liceu di Barcellona e La favorita alla RAI nel 1960, Adriana Lecouvreur di Cilea all’Opera di Roma, Don Carlo di Verdi a Losanna e Il trovatore a Barcellona nel ’62, Cavalleria rusticana di Mascagni alla Fenice di Venezia nel ’63.
Il trionfo ne La favorita alla Scala nel 1961, dove sostituì nuovamente la Simionato, segnò l’inizio di una collaborazione trentennale con quel teatro, in cui inaugurò tra l’altro la stagione del 1962 con Il trovatore. Nel 1964 debuttò in America, a Chicago, nella Favorita e nel ’68 in Aida al Metropolitan di New York, teatro dove tornò per un ventennio in ruoli di protagonista.
Grande interprete verdiana (Aida, Don Carlo, Trovatore, La forza del destino in primis), fu molto apprezzata come Adalgisa in Norma di Bellini, Carmen nell’opera di Bizet e Santuzza in Cavalleria rusticana, non trascurò, specie nei primi anni di carriera, il repertorio settecentesco e del primo ’800 (Il matrimonio segreto di Cimarosa, Serse di Haendel, Orfeo di Monteverdi, La pietra di paragone e L’occasione fa il ladro di Rossini, I Capuleti e i Montecchi di Bellini), dando anche un significativo contributo nel repertorio contemporaneo, comprendente le prime esecuzioni di La donna è mobile di Malipiero (Piccola Scala, 1957), La scuola delle mogli di Mortari (Piccola Scala, 1959), L’isola del tesoro di Tosatti (Bologna, 1958) e le riprese de Il cordovano di Petrassi Piccola Scala, 1959) e di Mavra di Stravinskij (Piccola Scala, 1960).
Continuò la carriera fino al 2005, quando apparve per l’ultima volta in scena come Zia Principessa in Suor Angelica di Puccini a Liegi. Fu sposata con il basso Ivo Vinco, con cui condivise buona parte dei suoi successi teatrali. Nel 2011 le fu assegnato il Premio “Opera-Città di Mondovì” come voce illustre.
Ancora oggi la Cossotto è in contatto con stuoli di ammiratori, che attendono di festeggiare i suoi 90 anni il prossimo 22 aprile. L’arte della cantante piemontese è testimoniata da una ricchissima discografia, comprendente registrazioni dal vivo e numerose riprese video.
Bruno Baudissone