Rinnovo, pubblicate le nuove patologie stracciapatente, il cerchio si stringe | Salvini gambizza anziani e malati cronici: non torneranno al volante

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Un’intera fascia di popolazione privata della propria autonomia. Cresce la preoccupazione sui criteri di ottenimento e rinnovo della patente
Un vento di preoccupazione e polemiche si abbatte su una vasta fetta della popolazione italiana, in particolare anziani e persone affette da patologie croniche.
La recente pubblicazione delle nuove tabelle mediche che definiscono le condizioni di salute incompatibili con il rilascio o il rinnovo della patente di guida sta sollevando un acceso dibattito.
L’articolo 119 del Codice della Strada, che disciplina i requisiti per l’idoneità alla guida, è finito nel mirino delle critiche, insieme al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, considerato il principale responsabile dell’aggiornamento delle linee guida.
Si contesta la mancanza di un’adeguata consultazione con le associazioni di pazienti e di anziani, e si chiede una revisione delle disposizioni, che tenga conto delle esigenze e delle specificità delle diverse categorie di conducenti.
Le nuove patologie limitanti la guida
Le nuove disposizioni, frutto di un aggiornamento delle normative europee e recepite dal Ministero dei Trasporti, ampliano significativamente l’elenco delle patologie considerate potenzialmente pericolose per la guida. Accanto a malattie della vista, cardiovascolari, neurologiche e psichiatriche già note, fanno la loro comparsa nuove condizioni e una maggiore specificità nei criteri di valutazione.
Si parla di disturbi del sonno, dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti, patologie metaboliche come il diabete mellito, alcune forme di disabilità motoria, epilessia e deficit cognitivi lievi, tutte condizioni che, seppur gestibili nella vita quotidiana, potrebbero ora rappresentare un ostacolo insormontabile per il mantenimento della patente. Anche i malati cronici esprimono forte preoccupazione. Molte patologie, pur ben compensate da terapie e controlli regolari, rientrano ora nelle categorie a rischio.
Sicurezza stradale VS Autonomia individuale
Le nuove tabelle prevedono anche tempi di validità della patente ridotti per alcune categorie di conducenti con determinate patologie, obbligando a controlli medici più frequenti. Il timore è di dover affrontare iter burocratici complessi e visite mediche stringenti ad ogni rinnovo, con l’incertezza costante di vedersi negato un diritto fondamentale come quello alla mobilità.
Se da un lato questo può garantire un monitoraggio più costante delle condizioni di salute e una maggiore sicurezza stradale, dall’altro rischia di appesantire ulteriormente il sistema generando ansia e disagi per i cittadini coinvolti. La stretta si fa sentire soprattutto per gli anziani, una categoria spesso colpita da più patologie concomitanti e per la quale la patente rappresenta non solo la possibilità di un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio strumento di indipendenza.