A Fossano, un percorso sensoriale per scoprire l’opera omnia di Leonardo
FOSSANO. Ingegnere, artista, architetto, musicista e studioso. Leonardo Da Vinci è uno dei simboli intramontabili che hanno reso grande e prospero il Rinascimento italiano, mito inesauribile della grandezza delle capacità umane e della possibilità del singolo di fare la “storia”.
«Un altro de’ primi pittori del mondo sprezza quell’arte dove è rarissimo, ed essi posto a imparar filosofia; nella quale ha così strani concetti e nove chimere, che esso con tutta la sua pittura non sapria dipingerle», scriveva intorno all’anno 1500 l’umanista Baldasarre Castiglione in merito alla spesso criticata “pigrizia” produttiva di Leonardo, oggi in eredità a noi con una ventina di opere sparse nei vari musei e collezioni private del mondo. In collaborazione con Fondazione Artea e Regione Piemonte, Progettomondo.mlal, Rai, Comune di Fossano, e la Diocesi di Fossano, proprio in onore dei 500 anni dalla morte dell’artista, si apprestano a trasformare la provincia di Cuneo in un museo “high-tech”.
Tra repliche in altissima risoluzione acquisite da fotografi professionisti ed un percorso sensoriale coadiuvato da un attento studio di luci e colori, Fossano si prepara ad ospitare Leonardo Opera Omnia, un’esperienza suggestiva che, nel periodo 21 settembre 2018–13 gennaio 2019, ospiterà 17 riproduzioni delle più importanti opere leonardiane. L’Ultima Cena, le due versioni della Vergine delle Rocce, la Dama con l’ermellino, Il Musico, l’Annunciazione e la Monna Lisa: le riproduzioni, esposte tra il Museo Diocesano, la chiesa barocca della Santissima Trinità ed il simbolico castello dei Principi d’Acaja, accompagneranno la mostra tra eventi multiculturali di pittura e musica, lectio magistralis ed incontri sulla figura del grande artista. Tra questi, “IN leONardo” che, allestita nella sala sotterranea del Castello degli Acaja ed aperta al pubblico per la durata della mostra, ripercorrerà, attraverso i quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco, alcuni disegni di Leonardo Da Vinci e li tradurrà in prototipi utilizzando la tecnologia odierna, seguita poi da “Attraverso Leonardo… arte, fede e musica”, un percorso il quale, a partire dal 4 novembre a cadenza settimanale, indagherà su alcune delle principali opere dell’artista con l’accompagnamento del quartetto d’archi della Fondazione Fossano Musica e delle parole del diacono Paolo Tassinari e della professoressa Barbara Villosio.
«Se consideriamo la produzione pittorica di Leonardo attraverso un’attività professionale lunga cinquant’anni ci accorgiamo che le opere sicuramente uscite dal suo atelier e arrivate fino a noi sono poche – racconta Antonio Paolucci, storico ed esperto del rinascimento nonché curatore di “Leonardo Opera Omnia” -.Non arrivano a venti. Alcuni dipinti ricordati dalle fonti sono andati perduti, altri sono rimasti incompiuti, altri ancora sono rovinati in corso d’opera per difetti tecnici di esecuzione. In realtà per Leonardo da Vinci la pittura più che un fine era un mezzo. Era uno strumento di conoscenza, di ricerca scientifica, di sperimentazione professionale di avanguardia. Era quindi una attività eminentemente intellettuale tesa a comprendere, attraverso l’imitazione e l’interpretazione della natura, la gran macchina del mondo».