A spasso nel Monferrato alla scoperta di antiche torri, memori di un tempo perduto
Il territorio piemontese è costellato da testimonianze alte e imponenti, che si ergono da colli, strade o piazze, memori di un tempo, che non esiste più, ma di cui abbiamo qualche rimembranza, proprio grazie a loro: le turres magnas, quelle torri che vediamo fare capolino dalle colline, che percorrendo strade di campagna riusciamo a scorgere in tutta la loro maestosità. Prendendo come riferimento il Monferrato, si può arricchire un elenco infinito: esistono torri di qualsiasi tipologia, a base rotonda o quadrangolare, fatte di mattoni o pietre, situate nei centri abitati o sul punto più alto di una collina, adoperate come posti di guardia o come stoccaggio di derrate alimentari o come residenze signorili.
In questa fase di ripresa, sto organizzando alcuni tour da poter compiere in un weekend o nel tempo libero estivo, riservato alle ferie, per riscoprire le torri del territorio del Monferrato. Ecco le indicazioni di come raggiungerle tutte: le descriverò qui di seguito, indicando anche quali possono essere visitate all’interno.
Torre di Crevacuore – Calosso (At)
A 23 km da Asti, si trova un piccolo paese, situato sulle alte colline del Monferrato, Calosso. Sul punto più panoramico, il Bricco Crevacuore, si trova una piccola torre, che prende il nome della strada, lungo cui è situata. La torre è di costruzione molto recente. Fu eretta nel 1977 a commemorazione del partigiano Corrado Bianco, ucciso nel dicembre 1944 a 24 anni, proprio a Calosso. La torre è cilindrica, in mattoni. È aperta a tutti, si può percorrere la scala a chiocciola interna per giungere in cima ed ammirare lo splendido paesaggio, che regala. È poco conosciuta, se non dagli abitanti del luogo e dintorni, ma è una chicca preziosa e particolare, da non trascurare. Se passate da quelle parti, è una tappa degna di nota.
Torre dei Contini – Canelli (At)
Giunti nella frazione Santa Libera nel comune di Canelli, si può accedere attraverso una romantica stradina, immersa nei vigneti, all’antica “Torre dei Contini”, che svetta nel punto più panoramico della frazione. La Torre è aperta al pubblico ed è visitabile gratuitamente. Percorrendo la scala a chiocciola al suo interno, si può godere del panorama incantevole sui vigneti a Moscato del territorio della strada del vino Astesana. Si può accedere ad entrambi i balconcini della torre, situati da un lato e dall’altro, ottenendo una visuale a 360°, che non può non essere immortalata in innumerevoli foto. Anticamente la Torre dei Contini segnava i confini della città, fu costruita dopo il 1585 e aveva funzioni di avvistamento e sorveglianza. L’attuale denominazione, però, è stata conferita nell’Ottocento, quando entrò in possesso dell’omonima famiglia. Inoltre, in questa località Beppe Fenoglio ha ambientato un brano del romanzo “Il partigiano Johnny”.
Torre di Rocchetta Palafea (At)
Rocchetta Palafea è un piccolo borgo di poco più di 300 abitanti, situato in cima ad una collina, che domina la Valle Belbo. La sua torre medievale è situata nel centro del paese, proprio perché faceva parte del complesso comprendente le mura e l’imponente castello fortificato. Purtroppo, il castello venne demolito agli inizi del XVII secolo. Attualmente, restano le mura di sostegno del terrapieno. La torre quadrangolare è alta 26 metri e venne edificata in epoca medievale, con funzione di controllo del territorio e della viabilità. Il materiale con cui è stata costruita è la pietra tufacea, appena sbozzata. La torre presenta un coronamento a duplice ordine di archetti pensile in stile romanico. Inoltre, è stata restaurata nel 2004 e fa parte del progetto “Recupero Torri Medievali” della Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida, insieme alle Torri di Cassinasco, S. Giorgio Scarampi e Vengore. Purtroppo, l’abbiamo trovata chiusa e abbiamo ammirato il panorama dalla cima della scaletta esterna, che accede all’entrata della torre.
Torre di San Massimo – Cassinasco (At)
Facile da raggiungere, anche questa torre si trova nel centro di Cassinasco, un comune di circa 600 abitanti in provincia di Asti. La torre fu eretta nel X secolo, in epoca bizantina-longobarda. Divenne poi inglobata nel complesso, in cui sorse il castello, ancora esistente intorno al 1500. Sui lati nord e sud si possono notare tracce di costruzioni addossate alla struttura, che fanno pensare al fatto che la torre divenne un elemento significativo della costruzione. Alta 20 metri, è a pianta quadrata, non è ornata da coronamenti o archetti pensili. Gli unici elementi particolari, che la contraddistinguono, sono due monofore sul lato ovest. La sua struttura è molto massiccia, ma la sua lavorazione davvero accurata. La torre è visitabile gratuitamente: attraverso una scala interna si può arrivare in cima e osservare la cerchia delle Alpi, con il Monviso isolato sullo sfondo, e le valli Belbo e Bormida.
Torre di Castelletto d’Erro (Al)
Castelletto d’Erro è uno dei comuni più piccoli della provincia di Alessandria, possiede infatti 140 abitanti e si trova su una delle vette più alte del Monferrato a ridosso delle Langhe. È assolutamente da percorrere la strada che risale la collina e che tocca le numerose “regioni”, all’interno di Castelletto d’Erro, immerse in boschi, prati e frutteti. Arrivati in cima, è subito visibile la torre a base quadrata, al cui vertice è posto un classico coronamento sommitale ad archetti ciechi. Attorno alla torre, vi sono solamente alcuni resti di mura e torrette, che facevano parte del complesso fortificato originario, che aveva uno scopo esclusivamente militare. La torre purtroppo è chiusa.
Torre di San Giorgio Scarampi (At)
Questo piccolo borgo rurale astigiano si trova su una alta collina, che domina il paesaggio delle Langhe e dell’Arco Alpino. Nel 1323 la famiglia Asinari di Asti diede inizio ai lavori, che portarono all’edificazione del castello e della sua torre. Sopra l’ingresso della torre, è ancora presente la lapide a testimonianza dell’accadimento. Nel XIV secolo, dopo gli Asinari, subentrò la potente famiglia di banchieri astigiana, gli Scarampi, che completò la denominazione del borgo, fino ad allora chiamato San Giorgio. La torre medievale è stata eretta comunque a scopo difensivo. Possiede sei piani e dall’ultimo si ammira un meraviglioso panorama. La torre è visitabile: per tutta l’estate 2020, il comune di San Giorgio Scarampi mette a disposizione la torre, facendo pagare solamente 1 € la visita. Per prenotare, bisogna contattare direttamente il signor Piero (3315204764), il quale abitando in paese, potrà soddisfare le richieste di accesso in maniera ottimale.
Torre di Roccaverano (At)
Era il mastio del castello e aveva la funzione di residenza signorile, ma anche di protezione. Fu ultimata attorno al 1255, è alta circa 30 metri e ha una circonferenza di 26,50 metri. La torre è stata costruita con pietra arenaria, squadrata in blocchi regolari, disposti con ordine in file orizzontali. La sommità possiede tre ordini di archetti pensili, sorretti da semplici mensoline. Inoltre, ogni ordine è sormontato da un motivo ornamentale a denti di sega. Il fatto che sia così alta (una delle più alte nel suo territorio) fa intendere che fungesse da riferimento per i castelli vicini e venisse considerata un ottimo strumento difensivo. Se la si visita all’interno e si giunge all’ultimo piano, si può passeggiare su un ampio patio di camminamento, che offre a 360° la vista su tutta la valle. Da lassù si ha una stupenda visuale sulla piazza principale di Roccaverano e sulla Chiesa Parrocchiale di Santa Annunziata.
Torre di Vengore – Roccaverano (At)
Rimanendo sempre all’interno del territorio di Roccaverano, ma uscendo dal paese e dirigendosi verso le campagne attigue, a poche centinaia di metri dal cimitero e dalla chiesa di San Giovanni, sorge la torre di Vengore. La torre è stata eretta tra gli ultimi anni del Trecento e i primi del Quattrocento, su commissione della famiglia Scarampi di Asti. La base è quadrata, nel complesso ha un aspetto molto maestoso. La sua esistenza viene associata ad una bizzarra leggenda, che indica il perché della sua costruzione: alcuni roccaveranesi avrebbero voluto uguagliare la potenza regale, tentando di ergere un edificio più grande e possente di quello dei legittimi sovrani, gridando al cielo “Vengo, Re, Vengo, Re”, da cui il nome della torre. Naturalmente, la loro vanità fu subito punita dall’ira divina, così la torre rimase solitaria in mezzo alla campagna, bella a vedersi, ma mai utilizzata. La torre per ora non è visitabile, anche se sul sito del comune è indicato che è accessibile ai turisti.
Torre di Denice (Al)
Se si esce totalmente dal paese di Roccaverano, si incontra pochi chilometri dopo il borgo di Denice, inserito tra Langhe e Monferrato, in provincia di Alessandria. Proprio al centro del paese, si innalza una torre quadrata, alta 36 metri, che domina la Valle Bormida, costruita in epoca medievale dai Marchesi del Carretto. Purtroppo, la torre per ora non è visitabile. Denice però offre anche la visione di 63 opere in ceramica, prodotte da artisti contemporanei, che rende il borgo un vero e proprio museo a cielo aperto, assolutamente piacevole e interessante da visitare.
Sicuramente, il tour non finisce qui, come si dice in questi casi “To be continued…”. Ci sarà una prossima puntata!