TORINO. Otto incontri per tutto il Piemonte, uno per provincia, per consegnare ai 1.181 comuni del Piemonte quello che non solo è l’emblema di una regione ma anche un simbolo di appartenenza e riconoscimento di tradizione e valori, il Drapò. Questo lo spirito con cui la presidenza del Consiglio regionale e i componenti dell’Ufficio di presidenza incontreranno i territori e le amministrazioni locali, occasione in cui si ricorderanno anche i 50 anni della Regione Piemonte, che si sarebbero dovuti celebrare nel 2020. Ad ogni tappa, l’immagine del Drapò illuminerà per una sera la facciata di un monumento o palazzo storico del territorio che ospiterà l’iniziativa.
Un racconto per immagini di mezzo secolo di storia regionale seguirà il percorso grazie alla mostra fotografica “Piemonte cinquant’anni”, a cura dell’agenzia Ansa e realizzata con il sostegno della Fondazione CRT, che verrà proiettata in versione virtuale durante la cerimonia e accompagnata dal catalogo che sarà consegnato a tutti i sindaci. Una sintesi della mostra sarà inoltre visibile nelle vetrine dell’Urp torinese del Consiglio regionale (via Arsenale 14/g) fino al 31 agosto. L’ iniziativa avrebbe dovuto svolgersi lo scorso anno, in occasione del cinquantesimo anniversario della Regione Piemonte, ma l’arrivo della pandemia ha costretto a posticipare la cerimonia.
“La bandiera rappresenta l’identità culturale e istituzionale, un simbolo distintivo in cui un’intera comunità si riconosce – afferma Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale -. La scelta di consegnare ora il nostro Drapò a tutti gli amministratori locali rappresenta quindi anche quella ripartenza e normalizzazione – dopo un lungo periodo di chiusura a causa della emergenza sanitaria – che ha visto proprio i nostri sindaci in prima linea per dare supporto e sostegno alle comunità locali. Nella rappresentazione grafica della manifestazione, come per il logo dei 50 anni, abbiamo voluto citare all’interno della bandiera i 1.181 comuni del Piemonte, uno per uno, affinché tutti i nomi diventino una cosa sola: un simbolo appunto. Un processo a cui partecipano, giorno per giorno, i cittadini di tutti i comuni piemontesi, dal più piccolo al più grande. Sono le storie di ognuno di noi, le vicende di chi ci ha preceduto e chi ci seguirà, a cui lasceremo in eredità un importante territorio, ai piedi dei monti e sulla cima d’Italia”.
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