Al Museo della ceramica di Mondovì si può vedere e parlare con le mani
MONDOVI’. Si chiama Vedere e parlare con le mani ed è un percorso multisensoriale e multimediale del Museo della Ceramica per ipovedenti, non vedenti, sordi e persone anziane, unico nel suo genere in Italia. Inaugurato nel dicembre del 2016, consente un’esperienza insieme visiva, uditiva e tattile: una comunicazione, quindi, accessibile a tutti, ma particolarmente utile per chi soffre di disabilità sensoriali. Grazie ad un’innovativa tecnica di stampa ed all’utilizzo delle nuove tecnologie, i contenuti di ciascun pannello, sia grafici che testuali, sono accessibili a non vedenti, ipovedenti, mal vedenti e persone sorde, nell’ottica dell’Universal Design. Si tratta di un’integrazione perfetta di contenuti visivi e tattili – con testi in Braille e disegni in inchiostro trasparente a rilievo, appositamente studiati e semplificati per rispondere alle esigenze e specificità della lettura con le mani – sovrapposti a disegni e testi visibili a colori. In questo modo, le informazioni visive e tattili possono essere lette indifferentemente da ipovedenti e non vedenti, ma anche da un pubblico più ampio, costituendo un esempio di soluzione che garantisce una completa integrazione dei vari pubblici. Anche la grafica della parte visiva è stata studiata con attenzione per la leggibilità: i testi sono semplici ed a caratteri grandi, in modo che le persone con una lieve minorazione visiva (comprese le persone anziane) possano leggere facilmente i pannelli. Per i testi è stato usato il font ad alta leggibilità “Easy Reading”, studiato appositamente per persone con problemi di dislessia. Inoltre, mediante i codici QR-Code e NFC (Near Field Communication) è fornita una guida audio-video (audio per le persone vedenti e non e video per le persone sorde con sottotitoli e traduzione dei testi in LIS – Lingua dei Segni Italiana), che aiuta nella lettura di ciascun pannello e ne approfondisce i contenuti. Per accedere ai contenuti della guida basta avere con sé uno smartphone o un tablet con connessione internet, con installato un software di lettura per QR. Questo progetto è stato messo a punto non solo per ampliare l’offerta turistica monregalese, ma anche per dare un impulso alla diffusione del turismo accessibile.
Il percorso è attivo anche per la nuova mostra Old But Gold, aperta fino al 29 luglio, sulle opere di DEMO (Francesco De Molfetta): raffinate porcellane e terraglie che gettano un ponte tra l’arte classica e la cultura iconografica dei giorni nostri. Alcuni lavori sono frutto della collaborazione fra l’artista e la ditta monregalese Besio 1842.