Alessandria, la famosa invasione degli Ufo nel ’78 continua a far discutere
ALESSANDRIA. Un successo. E non poteva essere altrimenti la mostra La famosa invasione dei dischi volanti su Bassavilla inaugurata tre giorni fa e che che ci riporta indietro di 40 anni, quanto ad Alessandria scoppiò la psicosi per un imminente sbarco di extraterrestri in città, con decine di avvistamenti di navicelle dalle forme più stravaganti in cielo. Ad allestirla è Paolo Toselli, uno dei maggiori esperti italiani di ufologia, socio del Cisu (Centro italiano studi ufologici) e presidente di una celebre associazione che si occupa di leggende metropolitane.
Come spiega lo stesso Toselli, «la mostra è stata pensata anche per celebrare il quarantennale del 1978, considerato dalle statistiche un anno record di avvistamenti ufologici in Italia e all’estero. La presenza costante nel nostro quotidiano di Ufo ed astronavi extraterrestri, ci ha convinto che era giusto raccogliere reperti e materiale per dare vita a una rassegna tematica».
In effetti, il 1978 fu un anno particolare, in quanto nel nostro Paese si verificò una vera e propria “psicosi da Ufo”. Anche Alessandria fu interessata da sorvoli misteriosi e rinvenimenti di tracce al suolo. Nelle sale cinematografiche si proiettava il capolavoro di Steven Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo e la pellicola Occhi dalle stelle di Roy Garrett, al secolo il piemontese Mario Gariazzo. In televisione spopolava Atlas Ufo Robot e non passava giorno che sui giornali si discutesse di eclatanti avvistamenti. Ma i dischi volanti, e il loro fascino, vengono da molto lontano e sono sempre più in mezzo a noi, nelle forme più disparate, come rappresentato anche nell’illustrazione realizzata appositamente per l’occasione da Franco Brambilla, da anni famoso per le copertine della rivista “Urania”, dove la piazza del duomo di Alessandria, alias la Bassavilla nata dalla mente di Danilo Arona, è “invasa” da astronavi e simpatici alieni, incuriositi oltremodo dal classico “Borsalino”.
Tra i testimoni di quegli avvistamenti c’è Roberto Pozzi. Nel 1978 era un ragazzino di 14 anni. La mattina del 2 settembre, quando, incuriosito da un rumore strano aprì la finestra della sua camera e nel campo di mais antistante la casa in aperta campagna, in via Loreto a San Michele, sospeso sulle pannocchie, vide un oggetto a forma di sigaro, lungo circa 7-8 metri: si alzò a una velocità impressionante, pochi secondi ed era un puntino nel cielo che sfrecciava in direzione Sud. «Subito chiamai subito mia madre – ricorda – e assieme andammo a vedere nel campo». Sul terreno era rimasta un’area schiacciata, attorno le piante avevano le pannocchie piegate di 90 gradi. La donna telefonò ai carabinieri, che prelevarono campioni di piante e suolo. Si scatenò un circo mediatico con l’arrivo di giornalisti, della televisione, di curiosi.
La mostra, presso il Museo Etnografico “C’era una volta”, in piazza della Garbarina (con ingresso libero tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 19, esclusa la domenica mattina), raccoglie numerosi esempi ed espressioni della cultura popolare che, probabilmente, dicono più cose su di noi che su ipotetiche creature provenienti da altri mondi. Inaugurata il 7, resterà aperta sino al 30 settembre.
Nel contesto della mostra sono in programma alcuni eventi, compresa la conferenza, in programma domenica 23 settembre (ore 17) dal titolo “Alessandria e gli Ufo: 45 anni di indagini”, con Danilo Arona e Paolo Toselli.
Info: www.museodellagambarina. – tel. 0131-400.30 – museogambarina6@gmail.com