Alla scoperta delle antiche dimore del Piemonte: il castello di Pralormo
Aperto da aprile a novembre ospita tutti gli anni in primavera l’evento Messer Tulipano. All’interno è stato inaugurato anche un percorso di visita, dedicato ad una straordinaria collezione di trenini d’epoca
A Pralormo, piccolo comune della Città metropolitana di Torino, si trova l’omonimo castello famoso per ospitare nel mese di parile la celebre manifestazione Messer Tulipano, . L’evento floreale, che si svolge ogni primavera, ospita circa centomila fiori tra tulipani e narcisi. La manifestazione quest’anno festeggerà la sua edizione numero 24, dando il benvenuto alla primavera nello splendido parco. Sarà quella l’occasione più propizia per visitare questo maniero le cui origini risalgono al Medioevo e che è stato trasformato in varie epoche in residenza nobiliare grazie agli interventi di alcuni dei maggiori architetti del tempo.
Nel XIII secolo quando venne eretto il castello rappresentava una fortezza a difesa del territorio, circondato da un fossato e accessibile solo attraverso un ponte levatoio. Nel corso dei secoli, il castello è stato dimora di diverse famiglie: i Signori di Anterisio, suoi fondatori; i Biandrate, importanti feudatari imperiali e i Roero, ramo Roero di Pralormo, i quali lo arricchirono aggiungendo due torri rotonde ed un grande torrione. Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855), ambasciatore a Vienna e a Parigi, nonché ministro degli Interni per quasi 10 anni sotto Carlo Alberto, divenne l’unico proprietario della dimora e la trasformò profondamente, scegliendo i migliori architetti di corte. Ernesto Melano trasformò la fortezza in una piacevole dimora di rappresentanza, abolendo il fossato e il ponte levatoio e facendo del cortile centrale un grandioso salone da ballo alto tre piani. Il paesaggista Xavier Kurten creò un romantico parco all’inglese caratterizzato da un vero “percorso di delizie” con effetti scenografici e sapienti cannocchiali prospettici tra gli alberi, per dare risalto al magnifico panorama di montagne. Il nipote del conte, anch’egli di nome Carlo, fece invece costruire l’Orangerie, la grandiosa Cascina (1875) e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi.
La dimora è tuttora permanentemente abitata dai conti di Pralormo che negli anni Novanta hanno avviato esposizioni temporanee che permettono l’apertura al pubblico e quindi la fruizione del parco, delle pertinenze e del castello, garantendo un costante programma di manutenzione ordinaria e straordinaria. All’interno di grande impatto è il salone d’onore, l’ambiente più spettacolare del progetto che nella metà dell’Ottocento ha trasformato la fortezza in dimora di rappresentanza: il pavimento è in mosaico alla veneziana e riprende i colori delle facciate interne mentre un sontuoso lampadario a candele rievoca le feste e i balli. Di grande impatto sono la camera da pranzo in stile neoclassico, dove è apparecchiata la tavola per un’occasione importante, lo studio del ministro Carlo Beraudo, decorata in stile pompeiano e ricca di testimonianza storiche, così come il salotto azzurro le cui pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l’oeil a motivo di tendaggio, danno all’ambiente un’atmosfera di intimità assoluta.
Ogni anno il maniero è aperto da aprile a novembre e in quel periodo propone un programma ricco di iniziative. La più importante agli inizi della primavera è Messer Tulipano, ma non è la sola: all’interno del castello è stato inaugurato anche un percorso di visita, dedicato ad una straordinaria collezione di trenini d’epoca (1895-1940) e ad uno stupefacente plastico funzionante a grande scala (1:43) che attraversa 3 ambienti dell’ultimo piano. La visita, riservata a gruppi di appassionati e collezionisti, comprende i primissimi modelli a molla e poi trenini a vapore e trenini elettrici, ma anche documenti e cartografie dedicati alla costruzione delle ferrovie e dei tunnel ferroviari, innovazioni tecnologiche che infiammarono gli entusiasmi dei nostri bisnonni e di cui i modellini sono preziose testimonianze.
Il castello propone infine 5 “rural suites”, allestite nelle pertinenze e situate nel perimetro del parco: 5 appartamenti a tema, dedicati agli antichi mestieri: il boscaiolo, il cocchiere, la giardiniera, l’ortolano e l’erborista. Queste accoglienti suites rurali, arricchite da arredi, attrezzature e strumenti d’epoca, offrono la possibilità di abitare per qualche giorno nella quiete di Pralormo, a pochi km da Torino e i suoi musei, ed alle porte di Langhe e Roero.
La tenuta comprende, oltre al castello, il parco storico, il giardino fiorito, le pertinenze (l’Orangerie, antica serra per gli agrumi, e la Castellana, imponente fabbricato rurale) e l’azienda agricola, tuttora gestita dalla famiglia anche allo scopo di preservare il paesaggio circostante.
Piero Abrate