Antichi luoghi da visitare: il Castello della Manta alle porte di Saluzzo
MANTA. In provincia di Cuneo, alle porte di Saluzzo, si trova il Castello della Manta, un’antica dimora storica di epoca medievale inserita in un contesto naturalistico davvero suggestivo: a fargli da sfondo c’è, infatti, la splendida corona delle Alpi Cozie, dominata dal profilo aguzzo del Monviso, che rende il maniero ancora più affascinante.
Il castello nasce nel XIII secolo come avamposto militare, per poi diventare una sfarzosa dimora dei signori feudali della Manta intorno al Quattrocento. La struttura così come la vediamo oggi è frutto di importanti modifiche subite nel XV secolo grazie all’opera della famiglia Saluzzo. In particolare, Valerano, signore del Marchesato di Saluzzo, trasformò la roccaforte in una sfarzosa residenza di famiglia, arricchendola di straordinari affreschi tuttora visibili, istituendovi il feudo della Manta. Alla fine del XVIII secolo, quando il casato dei Saluzzo si estinse, il Castello della Manta venne abbandonato e fu utilizzato come ospedale militare durante il periodo napoleonico. Nel 1860 la fortezza venne acquistata dai conti Radicati di Marmorito che intrapresero imponenti lavori di ristrutturazione, demolendo la parte, ormai pericolante, costruita nel Cinquecento. La contessa Elisabetta de Rege Thesauro Provana del Sabbione, discendente dei Radicati, apriva spesso il castello alle visite e, nel 1985, allo scopo di inserirlo in unico progetto di gestione e valorizzazione culturale, lo donò al FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Oggi il complesso architettonico del Castello della Manta è il risultato di una metamorfosi che la fortezza medievale ha subito nel corso di epoche diverse. E’ possibile ammirare una torre, alcuni resti di torri scomparse sugli alti muraglioni, il grande giardino, gli ambienti di servizio con le cantine e il cucinone, le sale affrescate.
La sala baronale conserva il più importante ciclo pittorico conservato nel castello. Questo è infatti arricchito da un’importante sequenza di affreschi che ne decora perimetralmente le pareti, capolavoro e rara testimonianza della pittura profana tardogotica attuata nell’Italia settentrionale. L’opera è attribuita all’anonimo pittore Maestro del Castello della Manta. Il ciclo, completato poco dopo il 1420, rappresenta una serie di eroi ed eroine nella Fontana di giovinezza, antico sogno dell’eterna gioventù secondo la tradizione dei romanzi francesi medioevali e allegoria di moda nei castelli d’oltralpe del Trecento. Con arguzia e sarcasmo è descritta la cavalcata di imperatori, vescovi, regine in una corsa affannosa per riacquistare il vigore della lontana giovinezza. Questi personaggi sono ispirati ad un poema scritto da Tommaso III di Saluzzo, le Chevalier Errant. E tra questi: Alessandro Magno, Giulio Cesare, Davide, Re Artù, Carlo Magno, Goffredo di Buglione, Sinope, Ippolita, Teuca, Pentiselea.
Un’importante testimonianza dell’arte manierista del Cinquecento è rappresentata dalla Sala delle grottesche, voluta intorno al 1560 da Michele Antonio della Manta: presenta un soffitto finemente dipinto e decorato con stucchi, grottesche, antiche rovine, architetture rinascimentali frutto della cultura tipica dell’Italia centrale del tempo.
Accanto al castello è la chiesa castellana di Santa Maria che custodisce al suo interno due ambienti di particolare pregio pittorico con affreschi del XV e XVI secolo, entrambi recentemente restaurati. Per godere dello spettacolo offerto dallo scenario del Castello della Manta, l’ingresso viene proposto solo su prenotazione attraverso visite guidate.
l Castello della Manta fa parte del progetto “Les Ducs des Alpes/I Duchi delle Alpi”, un itinerario dedicato alla storia del Casato dei Savoia. Apre al pubblico da mercoledì a domenica con i seguenti orari di apertura: dal 25 febbraio al 31 maggio dalle 10 alle 18; dal 1° giugno al 31 agosto dalle 11 alle 19; dal 1° settembre al 1° novembre dalle 10 alle 18; dal 2 novembre al 17 dicembre dalle 10 alle 17.
Contatti: 0175.87822 – faimanta@fondoambiente.it
Piero Abrate