Camera ospiterà dal 25 febbraio una leggenda della fotografia d’Oltreoceano: Eve Arnold
TORINO. Dopo il successo della mostra dedicata al grande fotografo francese Robert Doisneau (in quattro mesi è stata visitata da 56 mila persone), Camera si appresta ad accogliere un’altra leggenda della fotografia del XX secolo: Eve Arnold. La mostra s’inaugurerà il 25 febbraio e resterà aperta sino al 4 giugno nelle sale di Camera, in via via delle Rosine 18 a Torino.
Scomparsa nel 2012, poco mesi prima di compiere 100 anni, la Arnold fu la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte dal 1951 dell’Agenzia Magnum. Nella sua lunga carriera ha fotografato le grandi star del cinema e dello spettacolo del dopoguerra, da Marlene Dietrich a Joan Crawford a Orson Welles. A Marilyn Monroe, in particolare, Eve Arnold scattò fotografie entrate nella storia, che testimoniano la straordinaria capacità della fotografa di entrare in sintonia con i propri soggetti, abbattendo barriere e reticenze. Ma immagini emblematiche sono pure quelle che affrontato temi e questioni assolutamente centrali nel dibattito pubblico attuale, come la questione del razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo. Tra le sue immagini più note si ricorda non a caso uno straordinario ritratto di Malcom X, che sarà esposto in mostra insieme ad altri scatti realizzati ad Harlem negli anni Cinquanta e ai raduni dei Black Muslims negli anni Sessanta. L’esposizione, composta da 170 fotografie, è realizzata in collaborazione con Magnum Photos.
Ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera (1950-1980), a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori realizzati all’età di 85 anni, la mostra racconterà l’appassionato approccio personale, come lei stessa più volte definisce il proprio atteggiamento. La scelta e la disposizione delle immagini esposte sarà finalizzata a restituire la ricchezza dell’opera di questa autrice, sottolineata anche attraverso numerosi documenti d’archivio, testi, provini di stampa, libri e riviste in grado di arricchire la scoperta di una vera e propria leggenda della fotografia.