Castello di Racconigi, tre visite speciali per ammirare le vetrate artistiche delle Margarie
RACCONIGI. Si sono conclusi gli interventi conservativi sulle vetrate dipinte del reposoir della regina Maria Teresa e della cappella del Beato Alberto, nel complesso delle Margarie al fondo del Parco del Castello di Racconigi. Per introdurre il pubblico nella complessa e affascinante realtà del restauro e promuovere la conoscenza delle attività di cura del patrimonio culturale, il lavoro svolto è al centro di speciali visite tematiche di approfondimento, condotte dalle figure che hanno curato l’intervento, in programma sempre al sabato: 27 luglio, 31 agosto e 14 settembre alle ore 9.15, 10.30 e 11.45. L’iniziativa mira a incrementare esperienze e opportunità di fruizione da parte del pubblico, anche all’insegna dei principi di inclusività, con una particolare attenzione per le persone con disabilità cognitiva.
Le visite restituiscono, inoltre, al pubblico una parte del complesso racconigese solitamente non accessibile, con l’apertura straordinaria degli spazi aulici del reposoir della regina Maria Teresa e della cappella del Beato Alberto, all’interno nel complesso delle Margarie, raffinato esempio di neogotico italiano, costruito su progetto di Ernesto Melano e Pelagio Palagi tra il 1834 e il 1843. Situato nella torre angolare di levante, il reposoir della regina fu concepito come un salottino di sosta, caratterizzato da un apparato decorativo ispirato al gotico fiorito, giocato su un intreccio di nervature vegetali che si sviluppa sullo sfondo di un cielo popolato da putti e angioletti. Le pareti sono scandite da “finestroni con vetri dipinti a fuoco” eseguiti da Pietro Bagatti Valsecchi, miniaturista e pittore su vetro milanese, che vi inserì anche alcuni ritratti di piccole dimensioni – oggi importante testimonianza storica – tra cui quello di Pelagio Palagi “con gran cravatta, fronte spaziosa e capelli arruffati”. La cappella del Beato Alberto è invece decorata con stucchi, stipiti ornati, cornici e costoloni che dividono la volta in otto campi e alle opere partecipò anche il pittore Francesco Gonin. La vetrata, tranne la cimasa con la Vergine, il Bambino e angeli affidata a Giovanni Bertini, fu realizzata nel 1844 da Pietro Bagatti Valsecchi, su modelli preparatori di Carlo Bellosio, raffiguranti le storie del Beato Alberto, e fu esposta all’Accademia di Brera prima di essere collocata dove tuttora si trova. Il percorso include infine un altro edificio delle Margarie che non rientra nei consueti itinerari di visita, la grande struttura vetrata delle Serre alte, opera di Carlo Sada risalente agli anni 1844-1848.
Lo stato di conservazione delle vetrate, finora mai affrontato, si presentava mediocre, richiedendo pertanto un intervento di manutenzione straordinaria. L’attività conservativa risultava urgente e indispensabile, sia per contrastare i fenomeni di degrado in atto, dovuti principalmente alle lesioni presenti, sia per garantire un adeguato livello di sicurezza degli ambienti nel collegamento tra interno ed esterno. La restauratrice Alessandra Raffo, coadiuvata dalla collega Martina Trento, recuperando numerosi frammenti erratici, ha riproposto, ove possibile, l’integrità materica e decorativa delle vetrate, dopo aver eseguito gli opportuni interventi di pulitura e consolidamento delle lesioni. Il lavoro è stato diretto dalla restauratrice Roberta Bianchi, responsabile del nostro Laboratorio di restauro, in collaborazione con il collega restauratore Giuseppe Milazzo.
A concludere l’iniziativa sarà la presentazione del restauro e degli esiti delle aperture straordinarie, in occasione di un evento in programma a inizio ottobre per delineare un bilancio delle attività per restituire al pubblico questa parte di patrimonio attraverso gli interventi conservativi e i percorsi di fruizione culturale.
Per partecipare alle visite è necessario l’acquisto anticipato del biglietto esclusivamente online sul sito www.museiitaliani.it oppure tramite app Musei Italiani (intero € 8,00; ridotto € 2,00). Il giorno della visita bisognerà presentarsi direttamente alle Margarie almeno dieci minuti prima dell’orario prenotato; l’ingresso avverrà dal cosiddetto ‘cancello nero’, sul lato nord del muro di cinta del Parco all’incrocio con via Migliabruna, e sarà consentito l’accesso con mezzo proprio a quanti saranno muniti di biglietto.