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Corteccia di Roverella, anche sotto la neve un rimedio per le infiammazioni della bocca

In pieno inverno sotto la neve tra i geli ed i rigori più rigidi le erbe sono ahinoi praticamente scomparse in attesa di ritornare a deliziarci in primavera… In questo periodo andando giro per boschi e pur però semplice imbattersi in roverelle spoglie ma con un intima particolarità nascosta nella sua corteccia, in particolare dei rami più giovani (di meno di un anno) quelli solitamente gemmati in cima, pronti a riesplodere ai primi tepori,  hanno proprietà che possono venirci utili proprio in questo periodo in particolare poiché  sono ricchi di tannini che hanno proprietà astringenti antinfiammatorie,  per cui cogliere una buona manciata si può realizzare un ottimo decotto perfetto per le gengiviti. Ovviamente e per poter meglio regolare il peso e l’efficacia dei rametti ci servirà la sola corteccia per cui con un piccolo coltellino è bene separare la corteccia dalla parte legnosa del rametto (è un’operazione molto semplice e rapida). Si consiglia inoltre di raccogliere i rametti da roverelle adulte indietreggiando circa 15 cm dalla gemma terminale.

Come lo prepariamo

Aggiungere 3 grammi di corteccia di rami giovani di roverella (circa un cucchiaio colmo di corteccia ben sminuzzata) in 100 gr di acqua (o comunque in una proporzione del 3%) e fare arrivare a bollore per 20 minuti; al fine filtrare con un colino a maglie fitte ed utilizzare l’infuso per sciacqui e gargarismi in caso di gengiviti, gengive sanguinanti, ed infiammazioni del cavo orale in generale. Replicare per 2-3 volte al giorno.

per chi cambia idea…

Beh, lasciandoli in un luogo asciutto dopo un paio avrete una discreta fascina per accendere il camino!

N. B. Abbiamo sempre nutrito un forte scetticismo nei confronti delle strombazzate proprietà miracolose delle erbe utilizzate come medicamenti. O meglio pensiamo che la farmacologia sia una scienza e come tale vada applicata da professionisti esperti e preparati.

Questa rubrica vuole quindi essere un breve sunto di quelli che sono chiamati i rimedi della nonna. Ma ai tempi delle nonne i problemi sanitari e la mortalità erano molto molto maggiori di oggi; quindi, lungi da averne nostalgia proponiamo qui alcune ricette erboristiche casalinghe che sfruttano proprietà certe e documentate delle erbe piemontesi. Del resto l’effetto placebo ormai vanta una lunga letteratura scientifica. Se poi con voi non dovessero funzionare… male non fanno.

(ha collaborato Irene Moretta)

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