Dal libro di Sergio Donna, i difficili anni in Borgo San Paolo tra il 1922 e il 1945 (terza parte)
Borgo San Paolo sotto le bombe e nella Resistenza
Pubblichiamo la terza puntata tratta da alcuni passi del libro “Venti di guerra in Borgo San Paolo: dal Ventennio alla Liberazione” di Sergio Donna, un documento sullo stile di vita di un quartiere operaio torinese negli anni compresi tra il 1922 e la Liberazione. Il volume, di 40 pagine, è stato pubblicato in collaborazione con l’ANPI, Sezione Dante Di Nanni di Torino con il patrocinio di Ël Torèt – Monginevro Cultura, nell’imminenza dell’Ottantesimo anniversario dal coinvolgimento organizzato delle maestranze delle Fabbriche di Borgo San Paolo nella Lotta per la Resistenza e la Liberazione. Il libro vuole rievocare pagine di storia del territorio che ebbero un’eco e un’influenza determinante sull’intero Paese, e rendere omaggio a tutti coloro che lottarono per la Libertà, prima e dopo l’8 Settembre 1943, nelle fabbriche, nelle strade, e nelle valli piemontesi.
Così scrive nel suo libro Sergio Donna:
A partire dal Settembre del 1943, l’attività di resistenza e di opposizione al regime si riorganizza tra gli operai nell’ambito delle fabbriche del quartiere, che cooperano con le formazioni partigiane. Alla SPA, ad esempio, esisteva un compatto gruppo di giovani antifascisti che attuavano l’attività di propaganda tra i lavoratori e tra i residenti del Borgo San Paolo martoriato dalla guerra e dai bombardamenti.
Molti operai si dedicano ad operazioni di sabotaggio dei carri armati tedeschi: «Uno dei metodi più classici – raccontava Filiberto Rossi, già Assessore alla Giunta Novelli ed ex Presidente della Circoscrizione 5 – era quello di introdurre polvere di minio nel motore, che, non appena entrava in circolo, faceva inevitabilmente grippare i pistoni». Determinante fu anche il contributo nella Resistenza delle donne del quartiere: oltre alle attività clandestine di distribuzione di materiali di propaganda, molte di esse facevano la staffetta tra la città e i diversi gruppi partigiani sulle montagne piemontesi. Il loro apporto fu decisivo nel passaggio delle informazioni e persino nel trasporto delle armi. Le donne, in genere, passavano più inosservate e difficilmente venivano perquisite dai Tedeschi o dall’OVRA (Opera di Vigilanza e Repressione Antifascista).
Tra i personaggi femminili di maggior spicco che si erano distinti a Torino durante il periodo della resistenza, ricordava Padre Ruggero Cipolla, il frate confessore dei 72 condannati a morte nel Poligono del Martinetto, c’era sicuramente suor Giuseppina Di Muro, che prestava la sua opera alle Nuove, ed Elvira Pajetta (1938-1945. San Paolo , in Ricordi quelle sere… in Piazza Sabotino, USP Editore, 2004).
In quei mesi di terrore e dura repressione, molte furono le vittime tra i residenti del quartiere: notissimo è il sacrificio ed il gesto eroico del diciannovenne Dante Di Nanni, in Via San Bernardino. Faceva parte di una SAP. Le SAP, Squadre di Azione Patriottica, erano generalmente composte di 15/20 uomini l’una. Tra i loro compiti principali, c’era quello di distribuire le armi, aiutare i collaboratori a sottrarsi all’arresto, accogliendoli in famiglie sicure, reclutare giovani energici e combattivi per inquadrarli nelle formazioni partigiane, intensificare la raccolta di generi alimentari per i combattenti della libertà, nonché il compimento di azioni di sabotaggio nei confronti dei mezzi militari delle truppe tedesche. Dopo un assalto a una stazione radio sulla Stura, Dante Di Nanni venne sorpreso da un reparto nemico nella notte del 17 Maggio 1944 e fu gravemente ferito. Rifugiatosi nella base di Via San Bernardino (in realtà Di Nanni risiedeva in Via Cimarosa 20, in Barriera di Milano) fu tradito da una spia, e il mattino seguente venne braccato dai fascisti. Piuttosto che arrendersi, dopo un violento scontro a fuoco, preferì gettarsi dalla finestra.
Un altro martire ‘sanpaolino’ della libertà fu Luigi Capriolo, classe 1902, tornitore ebanista, che aveva la bottega in Via Perosa. Fu ufficiale di collegamento tra le formazioni partigiane della Val di Susa e quelle delle Valli di Lanzo. Più volte arrestato, ricadde fatalmente nelle mani dei tedeschi. Torturato, venne impiccato a Villafranca d’Asti il 3 Agosto 1944”.
CONTINUA
La prima puntata la trovate QUI
La seconda puntata la trovate QUI
Venti di Guerra in Borgo San Paolo – Dal Ventennio alla Liberazione
Ël Torèt-Monginevro Cultura – ANPI Sez. Dante di Nanni.
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via Monginevro 85, Torino – 011 385 2559