Dal Romanticismo alla Scapigliatura, in mostra al castello di Novara i capolavori della pittura milanese ottocentesca
Fino al 12 marzo 2023 una selezione di capolavori della pittura milanese dell’Ottocento sarà esposta al pubblico in Piemonte in occasione della mostra dal titolo “Milano, da romantica a scapigliata“, allestita nei suggestivi spazi del castello di Novara.
Ideata e prodotta dal comune di Novara in collaborazione con Fondazione Castello e Mets Percorsi d’Arte, e con il patrocinio della Regione Piemonte, l’importante esposizione intende illustrare, attraverso oltre settanta capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, i mutamenti susseguitesi nel capoluogo lombardo tra gli anni dieci e i primi anni ottanta dell’Ottocento.
Il percorso espositivo, concepito dalla curatrice Elisabetta Chiodini coadiuvata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, è articolato in otto sezioni che seguono l’andamento delle sale del castello visconteo-sforzesco di Novara e ripercorre l’evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura, fenomeno culturale nato a Milano negli anni sessanta dell’Ottocento che coinvolgeva poeti, letterati, musicisti, artisti, uniti da una profonda insofferenza nei confronti delle convenzioni della società e della cultura borghese.
Esposte opere, tra gli altri, di Francesco Hayez, Giovanni Migliara, Luigi Premazzi, Luigi Bisi, Giuseppe Canella, Angelo Inganni, Giuseppe Molteni, Giovanni Carnovali detto il Piccio, dei fratelli Domenico e Gerolamo Induno, di Federico Faruffini, Filippo Carcano, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni.
Un affascinante viaggio nella Milano dell’Ottocento attraverso alcune opere indimenticabili degli artisti più noti e molte altre di grande qualità di artisti considerati minori ma da riscoprire, realizzate in un periodo di vivace transizione, dal Romanticismo alla Scapigliatura, che ha segnato la storia dell’arte milanese e lombarda.