D’Annunzio, poeta e narratore, ricordato a 80 anni dalla morte
TORINO. L’ “Immaginifico”, il “Vate”, poeta, narratore, politico, uomo amato quanto discusso: tutto questo fu e rimane Gabriele D’Annunzio. Come è noto, lo scorso 1° marzo è caduto l’ottantesimo anniversario della scomparsa del grande abruzzese, e in sua memoria il Centro “Mario Pannunzio” ha fissato per venerdì 20 aprile, con inizio alle 16,30, presso il Palazzo del Pozzo della Cisterna in Torino (via Maria Vittoria, 12), un convegno assai ricco di tematiche e di ospiti, coordinato da quella straordinaria e infaticabile donna di cultura che risponde al nome di Marina Rota.
Verrà esplorato tutto il mondo dannunziano, senza esclusione alcuna: del poeta e scrittore parlerà Giorgio Ficara, docente di Letteratura Italiana presso l’Unito; la produzione teatrale, oltre a un compendio generale sugli anni della maturità, verrà analizzata da Guido Davico Bonino; il musicologo Loris Maria Marchetti parlerà di D’Annunzio ispiratore di melodrammi (“La figlia di Iorio”, musicata da Alberto Franchetti), verseggiatore di canzoni napoletane ( “ ’A vucchella ”, composta dall’inglese d’adozione Francesco Paolo Tosti) e autore in lingua francese per le note di Claude Debussy (“Le martyre de Saint Sebastien”).
Non si può certo tacere della “filosofia del superuomo”, che il pescarese seppe mutuare dalle teorie di Friedrich Nietzche: ne parlerà il critico letterario Giovanni Ramella. Infine, lo storico Gianni Oliva relazionerà sulla spedizione fiumana e su tutti i relativi annessi e connessi. Naturalmente non mancherà spazio per i versi dannunziani, che saranno declamati dall’attrice Ornella Pozzi.
Nelle intenzioni di Marina Rota e dello staff del Centro Pannunzio, il convegno di venerdì prossimo servirà a dare ulteriore balsamo al ricordo e al prestigio di Gabriele D’Annunzio, figura che “ ad uno sguardo sereno e imparziale rivela certo limiti innegabili, ma anche tratti inediti e seducenti della sua multiforme e straordinaria personalità di uomo di lettere e di azione “.