Dicembre, le bacche più simpatiche fra tutte quelle sono che ricordano il berretto del prete

Dicembre, le bacche più simpatiche fra tutte quelle sono che ricordano il berretto del prete

Il giardino d’inverno si colora di bacche, il cotoneaster su muri e terrazze ha le chiome pendule di perle rosse, il crataegus, ha le sue capsule di brillante arancione. I rami tagliati appesi a festone o in ghirlande abbinati al muschio, all’ortensia, ai frutti di melo grano, evoca il permanere dei frutti e ci avvicinano al Natale nel modo più distensivo e augurale.

Ma chi produce le bacche più simpatiche fra tutte, è l’euonimo, con le sue capsule rosse che si aprono con il frutto tondo e arancione. Le capsule hanno la forma curiosa del berretto da prete, da cui appunto ha preso il nome ed è diffuso in tutta Europa: è una pianta comune nei boschi cresce fra le querce e i castagni, sta bene anche dove si trova il pioppo nero, come pure in mezzo alle siepi dei greti e dei corsi d’acqua e in genere ai margini dei boschi, dove cresce spontanea a formare macchie ombrose. Può raggiungere anche i sei metri di altezza, lo sviluppo dei rami è simile a quello del nocciolo, i rami vecchi sono alti rossicci e hanno l’apice ricurvo, i rami giovani invece sono d’un bel verde chiaro e spesso sono quadrati, tutte le foglie d’autunno si colorano di rosso. I fiori sono penduli e poco appariscenti. I frutti sono speciali invece per la loro forma molto elaborata, si tratta infatti di capsule a quattro lobi con ali rigonfie che quando sono mature si aprono e rivelano un arillo, o frutto centrale, carnoso e sferico che ricorda (in miniatura) quello dell’alchechengi ed è di un colore arancio brillante, all’interno sono custoditi i numerosi semi. Sono molto belli questi frutti ma dicono siano tossici. In realtà sono molto lassativi, erano anche usati contro la scabbia e i pidocchi un tempo.

Durante la verde stagione non lo si nota, ma ora le pianticelle spiccano con i loro berretti rosso carminio appesi ai rami, è impossibile non notarli nella diradata vegetazione. E portarsene a casa dei rametti per farne ghirlandine è di buon auspicio dunque.

Roxi Scursatone