Divagazioni tra scienza e filosofia di Vittorio Marchis “sull’autopsia” di una macchina da caffè
CHIVASSO. La formula “elastica” adottata quest’anno dal festival culturale-letterario chivassese “I luoghi delle parole”, il cui programma viene dilazionato nel tempo sino a primavera inoltrata, come una vera e propria stagione di incontri dedicati ai nuovi libri, ma non solo, permette al pubblico di apprezzare più che mai autori assai diversi tra loro. Anzi, un evento assolutamente avulso da una pubblicazione editoriale, ma che invece crea un anello di congiunzione tra la “lectio magistralis” accademica e il monologo teatrale, è quello fissato per giovedì 15, con inizio alle 21,00, al Teatrino Civico di Chivasso: si tratta della già nota, collaudata e apprezzata Autopsia di una macchina da caffè (in latino “Lectio anatomica de coffea machina”), ideata da Vittorio Marchis, professore universitario di chiara fama del Politecnico di Torino, ove insegna praticamente da sempre (a parte una parentesi al Sud, esattamente a Catania, ove fu ordinario di Meccanica Applicata presso la locale facoltà di Ingegneria). Marchis tiene la cattedra di Storia della Scienza e delle Tecniche e dirige il Centro di Documentazione Storica del Politecnico stesso: inoltre egli collabora da molti anni con la RAI, scrivendo e trasmettendo dalla sede torinese di via Verdi programmi radiotelevisivi in linea con gli argomenti di cui è esperto.
In questo incontro, il sezionare le componenti di un oggetto come, appunto, una macchina per caffè è il pretesto per una serie di pertinenti divagazioni che man mano raccolgono elementi di un po’ tutto lo scibile umano: scienza, filosofia, poesia, sociologia, arte, cronaca e tanto altro. Insomma, un vero “digest” culturale, dalle caratteristiche assai accattivanti, che non mancherà certo di piacere pure al pubblico chivassese.