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Domenica 18 giugno, una “Visita reale” alla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Domenica 18 giugno la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, complesso architettonico di prevalente stile gotico situato in bassa valle di Susa, nel territorio comunale di Buttigliera Alta, ospiterà i componenti del gruppo storico “Le Vie del Tempo”, presieduto da Alessia Giorda, che si esibiranno nella rievocazione di una “Visita reale” compiuta in quel di Ranverso nel primo Settecento dai membri della corte sabauda alloggiati nel vicino castello di Rivoli.

I personaggi protagonisti del momento rievocativo proposto ai visitatori saranno due esponenti femminili della corte di Savoia: la regina Anna Maria d’Orléans, consorte di Vittorio Amedeo II, il conosciutissimo vincitore della battaglia di Torino del 1706 che s’era appena guadagnato, con il trattato di Utrecht del 1713, l’ambito titolo di re, dapprima di Sicilia e poi di Sardegna (con il trattato dell’Aia del 1720), e la giovane Polissena d’AssiaRheinfels, che nel 1724 era andata in sposa al principe ereditario Carlo Emanuele, futuro re di Sardegna come Carlo Emanuele III, rimasto vedovo della prima moglie, Cristina Luisa di Baviera-Sultsbach.

Era l’estate 1725, e le due nobildonne si trovavano a trascorrere insieme un periodo di vacanza nel castello di Rivoli. La regina Anna Maria, intenzionata ad alleviare lo stato depressivo da cui era afflitta la giovane nuora Polissena per le recente perdita del bimbo che portava in grembo, programmava brevi escursioni nei dintorni della residenza sabauda rivolese, tanto amata dal primo re di Casa Savoia. Tra le mete predilette di queste escursioni, vi fu la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, fondata nel 1198 dai canonici antoniani di Vienne su terreni donati dal conte Umberto III di Savoia e immaginata come luogo di preghiera, ma anche come struttura di accoglienza per i pellegrini che percorrevano la diramazione valsusina della via Francigena e di ricovero e assistenza in particolare per i malati di “herpes zoster” (il “fuoco di Sant’Antonio”), patologia molto diffusa nei secoli medievali.

In base alle informazioni desumibili dalle lettere scritte dalla regina Anna Maria e conservate all’Archivio di Stato di Torino, oltre a Ranverso, luogo di raccoglimento immerso nel verde, le due donne amavano dirigersi per le loro gite quotidiane verso la Certosa Reale di Collegno, ma anche alla cascina della Contessa di Frossasco ad Alpignano.

Come annota Alessia Giorda, che lavora al castello di Rivoli in qualità di Referente della Valorizzazione del Patrimonio Artistico e Storico del Museo e della Residenza Sabauda, l’iniziativa battezzata “Visita reale”, organizzata dall’associazione culturale “Le vie del Tempo” in collaborazione con la Fondazione Ordine Mauriziano e Artemista, si propone di far rivivere “questo piccolo episodio, nascosto nelle pieghe della storia, certamente inedito e che ci racconta di queste due figure femminili che, sebbene protagoniste della storia sabauda e piemontese, non sono così conosciute ai più”. “Di Polissena”, prosegue Alessia Giorda “ricordiamo lo splendido ritratto conservato alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, caposaldo della Fondazione Ordine Mauriziano, mentre Anna Maria è la Regina della juvarriana Villa della Regina appunto”.

Il programma della giornata prevede l’esibizione del gruppo storico “Le Vie del Tempo”, a partire dalle ore 9.30 fino alle 13, per poi riprendere nel pomeriggio alle ore 14  e fino alle 17.30.

Inoltre, alle ore 15.30 è prevista una visita tematica alla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, al costo di 5 euro in più rispetto al prezzo normale del biglietto (la rievocazione, invece, è compresa nel biglietto d’ingresso alla precettoria).

Paolo Barosso

Giornalista pubblicista, laureato in giurisprudenza, si occupa da anni di uffici stampa legati al settore culturale e all’ambito dell’enogastronomia. Collabora e ha collaborato, scrivendo di curiosità storiche e culturali legate al Piemonte, con testate e siti internet tra cui piemontenews.it, torinocuriosa.it e Il Torinese, oltre che con il mensile cartaceo “Panorami”. Sul blog kiteinnepal cura una rubrica dedicata al Piemonte che viene tradotta in lingua piemontese ed è tra i promotori del progetto piemonteis.org.

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