Dubbi sul sangue della Sindone, la professoressa Marinelli: la nuova ricerca non ha basi scientifiche
TORINO. «Di scientifico non c’è nulla»: così la professoressa Emanuela Marinelli, sindonologa, boccia la notizia secondo la quale metà delle macchie di sangue impresse sulla Sindone non sarebbero compatibili con la postura di un uomo crocifisso. Interpellata da Vatican News, l’esperta ha commentato: «Avete letto l’abstract della ricerca? Di scientifico non c’è nulla. Ma le sembra un criterio scientifico prendere un manichino di quelli che si usano per i vestiti delle vetrine dei negozi e con una spugna imbevuta di sangue artificiale fissata su un pezzo di legno premere sul lato destro del fantoccio per vedere dove cadono i rivoli di sangue? Questa roba non ha il rigore di altre indagini come quelle realizzate ormai quarant’anni fa».
Nell’intervista Marinelli sostiene che per tentare di avvalorare la tesi che la Sindone sia falsa, gruppi ideologici finanziano senza risparmio ricerche preconcette, precostruite a tavolino: «Basta pagare e le ricerche si fanno – dice Marinelli a Vatican News –. E si trova pure chi te le pubblica. E’ innegabile che dietro ad alcune di esse si nascondono gruppi che vogliono far credere che la Sindone sia un falso storico».
La studiosa racconta anche di un documentario, realizzato e mai trasmesso in tv perché riferisce di una lettera su carta intestata della Curia di Torino che il cardinale Anastasio Ballestrero, all’epoca custode della Sindone, inviò al sul consulente scientifico, l’ingegner Luigi Gonella, con la quale sosteneva che nella faccenda della datazione del carbonio 14, poi confutata da diverse ricerche successive, «c’era stato lo zampino della massoneria che voleva a tutti i costi dimostrare che la Sindone fosse di epoca medievale», conclude Marinelli commentando che forse questa affermazione a qualcuno non piace.