“Faseuj grass”, il piatto tipico del Carnevale canavesano
Tempo di Carnevale e in molte località del Canavese ( partire da Ivrea dove si tiene una delle manifestazioni più importanti d’Italia) pro loco e associazioni stanno organizzandosi per servire abbondanti “fagiolate grasse”. Insieme alla nota battaglia delle arance, anche la fagiolata è diventata uno degli eventi che caratterizzano il Carnevale di Ivrea e i singoli rioni, ne organizzano e autofinanziano ben undici.
In giro per il Canavese, c’è ancora chi, seguendo la tradizione, i faseuj grass li prepara nelle caratteristiche tofeje, recipienti tondi di terracotta con quattro manici. La cottura è lunga e, seguendo sempre la tradizione, va fatta nel forno a legna, dove la tofeja viene posta la sera tardi e lasciata fino al mattino successivo.
Le fagiolate benefiche risalgono al Medioevo, quando razioni di fagioli, bene pregiato per l’alimentazione dei popolani, erano distribuite dalle Confraternite eporediesi ai poveri durante il Carnevale, festa che precedeva la Quaresima in cui era assolutamente vietato mangiare carne.
Come tutti i piatti poveri, non esiste una ricetta unica, ma tante versioni più o meno simili e fra gli ingredienti compare oggi sovente il salamino crudo o le salamelle. Quella che vi proponiamo è la ricetta antica, che utilizza diverse parti del maiale (piedini, cotenna, salamelle), ma potete alleggerire il piatto eliminando i piedini e/o la cotenna: sarà meno saporito, ma anche meno calorico. Se volete, potete aggiungere dei tocchetti di pancetta. Inoltre, se volete dare un tocco di colore in più al piatto, utilizzate 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro.
Ingredienti (per 4 persone). 250 grammi di fagioli borlotti secchi; 4 salamelle; 250 grammi di cotenna di maiale; 2 piedini di maiale; 1 cipolla; 1 gambo di sedano; 1 spicchio d’aglio; 2 foglie d’alloro; 2 foglie d’alloro; 1 rametto di rosmarino; sale q.b.; 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva; timo q.b.; noce moscata q.b.; pepe macinato abbonante; 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro (facoltativo).
Preparazione. Lasciate i fagioli in ammollo per una notte intera. Una volta pronti per cominciare la preparazione, passate la cotenna e i piedini sul fornello per eliminare eventuali residui di peluria, poi sciacquate il tutto sotto l’acqua corrente. Tagliate la cotenna a strisce non troppo sottili, condite con sale, pepe e noce moscata e arrotolate ogni striscia su se stessa fermandola con un pezzetto di spago da cucina. Sbucciate e affettate 1 cipolla, schiacciate e sbucciate 1 spicchio d’aglio, lavate e tagliate a tocchetti il sedano e fate rosolare il tutto in una casseruola capiente con un filo d’olio extravergine d’oliva. Dopo pochi minuti, unite in cottura i piedini, la cotenna, le salamelle e i fagioli. Insaporite con un rametto di rosmarino, un paio di foglie di alloro, 2 foglie di salvia e del timo. Coprite il tutto con abbondante acqua tiepida e lasciate cuocere a fiamma bassissima per 3 ore circa, girando ogni tanto, salando e aggiustando di pepe. Servite i fagioli grassi ben caldi al termine della cottura.