Non tutti sanno che… la Chiesa Rotonda di Asti s’ispira al Sacro Sepolcro di Gerusalemme
ASTI. Al fondo di corso Alfieri ad Asti sorge la Rotonda di San Pietro su base ottogonale, che oggi fa parte del Complessi di San Pietro in Consavia. Fu costruita tra il 1110 e il 1130 ad imitazione del Rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sull’onda dell’entusiasmo della Prima crociata. Venne successivamente utilizzata dai Cavalieri di Malta per ospitare i pellegrini della via Francigena, che da Canterbury portava a Roma. A volerla fu il vescovo Landolfo di Vergiate, che diede avvio alla costruzione, pensando a tutti coloro che non avevano i mezzi per recarsi in Palestina. Tra il XIII e il XIV secolo, nel periodo di maggior espansione del comune di Asti, si sviluppò anche la chiesa su tre corpi di fabbrica, disposti a “U” a lato dell’edificio religioso, formando una corte interna. Nel XV secolo vi fu un nuovo ampliamento del complesso con l’aggiunta di un edificio a pianta quadrata sul lato orientale.
Al centro della Rotonda è situato un fonte battesimale marmoreo di fattura cinquecentesca oltre il quale, dalla parte opposta all’entrata, si accede all’adiacente aula quadrata. Rimarchevoli sono le terrecotte rappresentanti figure umane, vegetali e oggetti simbolici, che ornano le finestre ed il rosone.
Il Cinquecento ed il Seicento videro un notevole scadimento delle strutture in seguito anche alle guerre del Monferrato. Nei secoli successivi il complesso subì molti restauri: nel 1798, con la soppressione dell’Ordine Gerosolimitano, la chiesa passò sotto la giurisdizione ecclesiastica e tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, perse la sua caratteristica architettura con rimaneggiamenti ed aggiunta della facciata prospiciente la contrada maestra.
Tra il 1930 e il 1932 un primo restauro conservativo riportò la chiesa alla sua antica struttura medievale. Contestualmente fu istituito il Museo Archeologico; il Museo Paleontologico, nella sua attuale organizzazione, risale invece al 1979.