Futurismo & cocktail: torna il concorso per abili miscelatori di “polibibite”
TORINO. Un progetto iniziato quattro anni fa con la pubblicazione del volume “La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta” (prima edizione 2014) a cura di Fulvio Piccinino, e inserito tra i dieci migliori libri di miscelazione al mondo al “Tales of the Cocktail” di New Orleans, e ristampato in un’edizione arricchita nel 2016, fa da sfondo alla competizione Miscelatore Record Nazionale, organizzata da Cocchi con altre case storiche della liquoristica storica italiana.
La finale della terza edizione del concorso si svolgerà giovedì 18 ottobre prossimo presso il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in omaggio al binomio “Futurismo e automobile”, durante una serata, per la prima volta aperta al pubblico e con una giuria tecnica e una popolare, nell’intento di portare il Futurismo fuori dalle accademie e direttamente nei Quisibeve (bar), in cui sarà eletto il Miscelatore Record Nazionale 2018.
«Un “Futurismo da bere” – sottolinea Roberto Bava, amministratore delegato di Cocchi – che celebri l’abilità di rendere la Miscelazione Futurista fruibile e comprensibile a un pubblico profano: il miscelatore che meglio riuscirà in questo compito è quello che otterrà il titolo di Miscelatore Record Nazionale 2018».
Il concorso, a cui ci si può iscrivere fino al 14 settembre prossimo, prevede un podio tra i dieci Miscelatori futuristi più creativi, i quali avranno la possibilità di proporre la polibibita (cocktail) in grado di dare importanza a questo stile italiano di miscelazione. Si prevede per ciascun finalista una postazione in cui preparare la polibibita da personalizzare in modo creativo, attenendosi al tema della polibibita stessa, in quanto dovrà presentarla in due versioni: una completa di decorazioni per la giuria tecnica, e una più semplice per essere degustata dalla giuria popolare.
Ricordiamo che la competizione è stata vinta nel 2016 da Cinzia Ferro (Estremadura Café di Verbania, polibibita “Svetta”), e nel 2017 da Elisa Favaron (Palazzo delle Misture di Bassano del Grappa, polibibita “La Sfacciata”). Inoltre, al progetto futurista hanno preso parte in questi anni insieme a Cocchi anche Alpestre, Campari, Fabbri, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega, Tassoni e Vecchia Romagna.
Torino, che con le sue architetture industriali e la sua cucina fu città d’elezione per il movimento futurista, si conferma per il terzo anno consecutivo capitale della Miscelazione Futurista: «Il rinnovamento architettonico futurista, con il suo carico iconoclastico, prese vita a Torino. La città immaginata dai due geniali architetti futuristi Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone ebbe la sua applicazione con la Fiat Lingotto, la nuova via Roma e la Torre Littoria che fu teatro anche dei primi voli, del primo circolo aereonautico che vedeva fra i fondatori Cinzio Barosi, fervente futurista autore della polibibita Avanvera. Ma la rivoluzione futurista a Torino si realizzò sotto altre sembianze, quelle della Cucina, estesa anche al mondo del bere, considerata da Marinetti come l’Ottava Arte», spiega Fulvio Piccinino, barman ed esperto, autore del volume “La Miscelazione Futurista”.
Regolamento e iscrizioni su www.miscelazionefuturista.com