GAM, spazio al grande pittore naturalista Carlo Pittara
Al grande artista piemontese, in passato spesso snobbato dalla critica, la Galleria d’Arte Moderna dedica la mostra Cavalli, Costumi e Dimore: si può nuovamente ammirare il suo stupefacente e maestoso capolavoro Fiera di Saluzzo che da quasi 40 anni non veniva più esposto al pubblico
TORINO. Se c’è un grande pittore piemontese che è rimasto a lungo in credito con la critica, questi è sicuramente Carlo Pittara (Torino 1835 – Rivara 1891): oggi la Galleria d’Arte Moderna, con un’affascinante mostra a lui dedicata, intitolata Cavalli, Costumi e Dimore, gli tributa i meritati onori che i critici in passato non sempre gli avevano riconosciuto. Inaugurata lo scorso 19 dicembre, la rassegna proseguirà sino al 13 aprile 2020. Tra le opere esposte ci sono anche capolavori di altri artisti contemporanei di Pittara, come lo splendido Mercato di animali a Moncalieri, di Felice Cerruti Bauduc, oltre a diversi acquisti della Città di Torino per il Museo come la rappresentazione sensuale della Schiava dello scultore Giacomo Ginotti.
I soggetti campestri, i paesaggi bucolici con fiumi, vegetazioni, animali e uomini al lavoro ritratti da Pittara sono una fonte preziosa per ricostruire lo stile di vita rurale dell’epoca e di altre antecedenti: una testimonianza sul modo di vestire, sulle abitudini delle diverse classi sociali, ma anche un vasto campionario zoologico, riprodotto con straordinario realismo ed efficacia scientifica.
Un fulgido esempio della maestria di questo artista piemontese è sicuramente il dipinto Fiera di Saluzzo, attorno al quale ruota la mostra “Cavalli, Costumi e Dimore”, ambientato in una Saluzzo secentesca, ricostruita con maestria. Si tratta di un’opera di imponenti dimensioni (con soggetti a grandezza naturale), che venne presentata la prima volta alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino del 1880 (in un apposito Padiglione realizzato in corso Siccardi, ora Corso Galileo Ferraris, antesignano della Sezione Moderna del Museo Civico, costruita nel 1895, e che più tardi, sarebbe diventata la GAM). La tela – che da sola vale il prezzo del biglietto – non veniva più esposta al pubblico da quasi quarant’anni.
“Questo dipinto – precisa la curatrice della mostra, Virginia Bertone – rappresenta qualcosa di unico nella produzione dell’artista, e per certi aspetti nella storia della pittura dell’Ottocento, non solo per le sue dimensioni eccezionali (la tela è alta più di quattro metri ed è lunga più di otto) ma anche per gli stimoli che offre per comprendere aspetti meno conosciuti della figurativa dell’epoca… Scopo della Mostra non è solo quello di fare ammirare una tela che non veniva più esposta dal 1981, ma anche di farne apprezzare le peculiarità grazie alla collaborazione del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino”.
Marziano Bernardi definì Pittara un “narratore pacato, di bel respiro”; Giorgio Dragone, altro noto critico d’arte, ammise che Pittara “aveva svolto un ruolo di notevole rilievo nella vicenda del paesaggismo piemontese”. Altri lo hanno definito un “pittore animalista”, oppure “seguace della prosa del vero”. Oggi la critica è concorde nel considerarlo uno dei maggiori esponenti dell’Ottocento piemontese.
Gli orari della mostra: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; chiuso il lunedì. La mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso al museo. Intero:10 euro, ridotto 8 euro, gratuito minori 18 anni, Abbonamento Musei Torino, Torino + Piemonte card. Info: www.gamtorino.it/it/eventi-e-mostre/mostra-pittara.